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Pisa. Sequestrati laboratori e merci contraffatte

finanza

Vasta operazione anti contraffazione condotta dalla Guardia di Finanza di Pisa. Cinque arresti, 6 opifici e 138 macchinari industriali sequestrati, insieme a 126 mila prodotti contraffatti. Questo l’epilogo di un’indagine durata due anni condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Pisa nell’area a ridosso della superstrada Firenze-Pisa-Livorno.

Zona in cui operava un’associazione di contraffattori di origine cinese, spostandosi continuamente da un capannone all’altro dell’area industriale da dove alimentava la rete di rivenditori di origine senegalese, costituenti il secondo anello della catena del falso. Un’indagine e un’operazione che ha avuto inizio in seguito a uno dei molti sequestri di merce contraffatta eseguito a Pisa.

Cinque le ordinanze di custodia cautelare (2 in carcere e 3 domiciliari) eseguite dalla Guardia di Finanza nei confronti di cittadini cinesi residenti a Firenze, appartenenti ad una associazione a delinquere finalizzata all’introduzione illecita in Italia, alla fabbricazione e vendita di prodotti di pelletteria, borse e scarpe recanti marchi contraffatti delle più note case della moda. Tre gli obblighi di firma notificati nei confronti di altrettanti commercianti di nazionalità senegalese residenti a Pisa, indagati per ricettazione e rivendita, su larga scala, di merci contraffatte.

Contemporaneamente sono stati sequestrati 5 automezzi e conti correnti per un valore di 72 mila euro.

Gli accertamenti si sono via via allargati risalendo ai canali di rifornimento dei traffici mediante pedinamenti e scorte occulte. A quel punto, il Pubblico Ministero della Procura Distrettuale Antimafia di Firenze, il dott.Tommaso Coletta, ha disposto le intercettazioni telefoniche ed ambientali nei confronti dei principali indagati. Intercettazioni rivelatesi fondamentali per infiltrarsi nell’organizzazione ed intervenire in tempo reale, a più riprese, presso due laboratori clandestini ubicati a Firenze e Vinci (Fi), nonché nei 4 depositi di stoccaggio individuati a Firenze, Empoli, Santa Croce sull’Arno (Pi) e Bologna, dove sono stati sequestrati complessivamente 137 macchinari industriali e 126 mila prodotti contraffatti fra calzature, borse, portafogli, cinture, rotoli di pelle e stoffa e accessori vari.

56 i venditori ambulanti  scoperti all’atto di rifornirsi delle mercanzie “taroccate” per poi rivenderle sulle piazze di Firenze, Pisa, Prato, Bologna, Parma e Milano.

Lo spaccato che viene fuori dall’attività investigativa evidenzia una evoluzione dei traffici in forme sempre più moderne e sfuggenti.

Da un lato l’alto spessore imprenditoriale dei trafficanti, che acquistavano direttamente in Cina le materie prime, le importavano in Italia caricate su containers, e poi organizzavano su scala industriale i loro laboratori e depositi “apri e chiudi”, ubicati in capannoni, garage ed appartamenti presi in affitto per pochi mesi e poi spostati in nuovi indirizzi, proprio al fine di sfuggire ai controlli. Inoltre, la qualità dei prodotti falsificati ha raggiunto livelli molto alti di rifinitura.

Dall’altro lato emerge l’intraprendenza dei rivenditori di origine senegalesi, capaci di acquisire clienti in tutta Italia, grazie ad internet, per poi spedire pacchi anonimi tramite corrieri espressi o via posta e farsi pagare con ricariche di carte di credito o in contanti.

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Pubblicato il: 1 aprile 2014

Argomenti: Cronaca

Visto da: 1253 persone

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