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Corteo degli anarchici, è coro di proteste. Il sindaco: “Teppismo ingiustificabile”

anarchici

Vetrine imbrattate, cavi delle telecamere staccati, banche e bancomat colpiti da vernice e scritte sui muri. Questo il bilancio della manifestazione di sabato, organizzata dal Garage Anarchico e Il Silvestre di Pisa insieme al fiorentino Villa panico, in cui per il centro storico hanno sfilato circa 200 anarchici per protestare contro il piano di dismissione nucleare dell’impianto del Cisam e lo sversamento delle acque radioattive nel canale dei Navicelli (vedi il box).

Serrande dei negozi abbassate e vandalismi nelle strade principali del centro e del commercio che hanno scatenato dure critiche, sia da parte delle associazioni di categoria, che delle forze politiche e della stessa amministrazione cittadina.

“È teppismo ingiustificabile – ha commentato il sindaco Marco Filippeschi – non libertà di manifestare le idee: è violenza inaccettabile contro i beni di tutti, quindi condanniamo duramente i danneggiamenti compiuti dai manifestanti. Colpire i negozi e sabotare le telecamere della videosorveglianza comunale è commettere reati. Il Comune farà ricorso all’autorità giudiziaria per i danni subiti dal patrimonio pubblico. Spero che si faccia giustizia in tempi brevi e con il massimo rigore. Sono situazioni che Pisa non merita e che non devono ripetersi”.

La Digos intanto sta procedendo ha analizzare i filmati girati durante il corteo per individuare i responsabili.

Filippeschi annuncia inoltre che chiederà a Prefetto e Questore di convocare il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza ogni volta prima che sia concessa dalla Questura l’autorizzazione a svolgere manifestazioni in centro storico “per valutare e condividere la delicata responsabilità di scegliere il percorso – fatte salve, naturalmente, le responsabilità ultime di autorizzare una manifestazione che la legge mette in capo alla Questura”.

Dure critiche arrivano anche da Confcommercio Pisa. “Vergognoso e inaccettabile”, definisce quanto accaduto il direttore Federico Pieragnoli. Mentre la presidente Federica Grassini sottolinea le responsabilità di chi ha autorizzato il corteo: “Non entro nel merito del sacrosanto ed inalienabile diritto di ciascun cittadino a manifestare in difesa delle proprie idee e non mi rivolgo ai manifestanti, bensì a coloro che hanno autorizzato il corteo e devono assumersi necessariamente la responsabilità di una scelta a dir poco scellerata”.

Dello stesso avviso Giovanni Garzella, FI-PDL: “Presenteremo un atto ispettivo per capire come è avvenuta questa autorizzazione e soprattutto se è stato coinvolto il Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica”.

Dal canto suo la Questura spiega che il percorso del corteo è stato comunicato dagli organizzatori e che imporre un cambio di tragitto avrebbe rischiato di alzare il livello di conflittualità.

A commentare la manifestazione di sabato anche i Cobas pubblico impiego di Pisa, i quali più che porre l’accendo sui gesti di vandalismo osservano come “chi ha organizzato il corteo non si è preoccupato di allargare la partecipazione o proporre un percorso condiviso in città”. E come gli atti dei manifestanti rischiano di essere presi “come pretesto  per costruire una campagna contro la libertà di manifestare, per espellere dal centro cittadino ogni corteo”.

Ma l’elemento su cui i Cobas vogliono soprattutto porre l’attenzione è “il silenzio che accompagna la vicenda delle acque radioattive, un silenzio in città che riguarda l’arco istituzionale ma anche i settori della sinistra radicale e antagonista”.

“Lo smaltimento delle scorie in Italia rappresenta un business per le multinazionali ma a pagare, in termini di salute e economici, è l’ignaro contribuente italiano con la componente a2 della bolletta elettrica. Ma allora perché nessuno ha lanciato una campagna contro questo prelievo forzoso? E perché le acque radioattive scaricate nel fosso dei Navicelli (dove vanno a fare le gare di canoa) non hanno mosso la comunità scientifica locale e le associazioni ambientaliste che prendono per oro colato le rassicurazioni dell’Arpat e dell’amministrazione comunale? Una analisi obiettiva della pericolosità delle scorie e delle acque è possibile nella città di Pisa?”.

Cisam – lo smantellamento del reattore
Il piccolo reattore nucleare del Cisam è in fase di smantellamento da molto tempo, è cioè un impianto sperimentale che dopo decenni di attività è stato spento e mai più rimesso in funzione. Da gennaio dello scorso anno è entrata nel vivo la fase di dismissione dell’impianto, chiamata decommissioning, che consiste nello smaltimento sicuro e controllato di tutte le componenti contaminate della struttura.
Le prime ad essere coinvolte da questo processo sono le acque della piscina di raffreddamento dell’impianto. 750mila litri di acque trattate tramite distillazione per condensazione, un processo per cui i metalli pesanti rimangono in fondo e l’acqua distillata viene raccolta altrove. A novembre dello scorso anno è cominciato lo sversamento delle acque trattate nel canale dei Navicelli e ci si avvia ora alla conclusione di questa fase.
Sullo sversamento nel canale è stato detto molto, tra allarmi più o meno consapevoli, legittime richiesta di trasparenza e chiarezza nel procedimento, strumentalizzazioni politiche. La formula di scarico delle acque, cioè i limiti di tossicità che le istituzioni hanno stabilito come parametro per lo sversamento delle acque, è 4 volte inferiore ai limiti di legge, quindi molto ‘severa’. Le ipotesi di calcolo sono state estreme, si è formulato per esempio uno scenario di una popolazione di bambini con dieta completamente basata sull’acqua dei Navicelli, che navighi sul canale per 1000 ore/anno e che nuoti nel canale per 100 ore/anno.
Per tutti i contrari all’uso di energia nucleare e alla ricerca su questo fronte, lo smantellamento dell’impianto dovrebbe essere salutato come un elemento positivo, in realtà sono state moltissime le voci contrarie a questa impresa. Gli enti coinvolti – Cisam, Arpat ed Enea in primis, hanno divulgato da subito i dati sullo smaltimento delle acque e sulla procedura, lasciando in questo modo a chiunque la possibilità di critica su elementi fattuali, critica che però non è mai andata oltre alla presa di posizione contraria al nucleare tout court.
L’attenzione e la vigilanza sul decommissioning devono però continuare, tanto più che dopo lo svuotamento della piscina ci si avvia allo smantellamento della piscina stessa e dell’impianto; diverse tonnellate di materiale per le quali occorrerà la medesima cura riservata alle acque e chiarezza di percorso.
c.c.

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Scritto da:

Pubblicato il: 5 maggio 2014

Argomenti: Ambiente, Cronaca, Pisa, Sociale

Visto da: 1238 persone

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Una risposta a: Corteo degli anarchici, è coro di proteste. Il sindaco: “Teppismo ingiustificabile”

  1. avatar Francesco scrive:

    Boia come siete duri! Le acque sversate nel canale dei Navicelli NON sono radioattive. Stupisce che anche il Cobas si accodi al coro di scempiaggini; e speculare sulla paura del nucleare non è poi molto meglio che speculare sulla paura dell’ebola fra gli immigrati. Chi parla di “acque radioattive” sia logico e coerente: prenda un contatore Geiger e vada a fare una misura! Se dimostra che c’è radioattività diventerà famoso e soprattutto salverà delle vite! Ma finora da tutta questa gente non si è sentito un dato né una contestazione di alcun aspetto tecnico della procedura, né tantomeno quale dovrebbe essere allora la sorte delle acque del Cisam: solo allarmismi. Che tristezza! è anche un effetto della mancanza di cultura scientifica in questo paese, in cui si va dietro a gente come Vannoni o a chi parla di “acque radioattive” senza dimostrarlo.
    http://www.mixcloud.com/staseraesco/28apr14-navicelli-radioattivi-ucraina-nucleare/

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