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Rifiuti. L’Ato rimanda le decisioni più critiche, tensioni oggi all’assemblea dei comuni

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Livorno ammorbidisce la linea e si dice disponibile a rimandare la discussione sulla gara per il gestore unico dei rifiuti. Oggi l’assemblea dell’Ato Costa, con i rappresentanti dei 104 comuni di Pisa, Lucca, Livorno e Massa Carrara, si è chiusa con un rinvio dei punti più critici al prossimo direttivo. Oltre 50 lavoratori in sala, tra quelli di Avr e gli altri che lavorano nel settore rifiuti insieme alla Fp-Cgil, presenti in una Sala del Ciuco strapiena, pronti a far sentire la loro presenza a tutta l’assemblea dell’Ato.

 

 

Momenti di tensione all’inizio a causa del troppo affollamento dell’aula: troppo piccola anche solo per contenere tutti i rappresentanti dei comuni, totalmente inadatta a ospitare anche i lavoratori e i cittadini che volevano assistere alla seduta. Qualcuno ha tentato di rinviare la discussione, qualcun altro ha proposto di chiudere le porte ai soli aventi diritto, poi la situazione si è stabilizzata lasciando l’aula piena e molti sindaci in piedi.

Così il sindaco di Pisa Marco Filippeschi ha comunicato all’assemblea – presenti 79 comuni su 104 – ciò che aveva chiesto il sindaco di Livorno Filippo Nogarin al direttivo di lunedì scorso: sospendere la gara e fare ulteriori approfondimenti sul percorso e sopratutto, sul piano industriale di Reti Ambiente. “Nessuno ha espresso contrarietà alla richiesta di approfondire alcuni aspetti – ha detto Filippeschi – ma è necessario che questo avvenga comunque in tempi stretti e compatibili con quelli della Regione”.

Il sindaco di Pisa ha proposto quindi di togliere dall’ordine del giorno i due temi più delicati, ovvero l’approvazione dell’aggiornamento del Piano Straordinario d’ambito, cioè lo strumento di pianificazione che serve alla messa a gara del servizio, e gli aggiornamenti sulla gara stessa.

“Non si tratta di votare un differimento delle decisioni – ha aggiunto Filippeschi – ma di rinviare di qualche giorno, in modo da chiarire i dubbi del caso e riportare i due temi alla riunione del prossimo direttivo, per poi tornare nuovamente in assemblea con un confronto compiuto”. La proposta è stata approvata all’unanimità dai presenti – Livorno compresa – anche se molti comuni hanno fatto sentire la propria contrarietà rispetto al percorso in atto. Per Nogarin si è trattato di un passo indietro non da poco rispetto alla posizione di lunedì, probabilmente dettato dall’appoggio insufficiente degli altri comuni messi di fronte alla prospettiva di sospensione della gara e quindi, del commissariamento dell’Ato.

Il piccolo comune di Zeri, in Lunigiana, con il suo voto che pesa lo 0,26% ha detto chiaramente “no” al percorso avviato e al piano proposto. Altri hanno invece storto il naso all’idea di rimandare ancora le fasi centrali della gara: fra questi il comune di Forte dei Marmi, quello di Fivizzano, mentre i comuni più pesanti – Pontedera, Peccioli, Massa, Carrara, non hanno preso la parola ma si sono limitati ad approvare lo spostamento della discussione. D’altra parte, che non ci sia accordo fra i comuni è ormai palese, e prova ne è il fatto che lo stesso percorso della gara oggi è a rischio.

Il direttore dell’Ato Franco Borchi è intervenuto ribadendo le sue preoccupazioni e agitando lo spettro del commissariamento, che è reale visti i tempi: “Se la Regione accetterà di concederci tempo per ulteriori verifiche sono anch’io d’accordo – ha detto – ma vanno evitate ulteriori incertezze, perché c’è una procedura di gara aperta e gli attuali gestori, i lavoratori, nonché le aziende che hanno manifestato interesse alla gara unica hanno bisogno di risposte”.

Nogarin, che si è detto “per nulla preoccupato di avere un commissario”, pur avendo accettato di disinnescare la miccia che lui stesso aveva acceso in vista dell’assemblea di oggi, non ha infine partecipato al voto sulla relazione del direttore Borchi: “Non partecipo al voto, conscio della responsabilità amministrativa e contabile del voto”, ha detto.

Per i lavoratori presenti in aula nessuna risposta, d’altra parte non era neanche all’ordine del giorno il tema che li riguarda, ma il segnale è stato comunque mandato: seguiamo con attenzione le scelte dell’Ato e siamo presenti.

Foto di Gabriele Orsini

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Pubblicato il: 11 luglio 2014

Argomenti: Ambiente, Pisa, Politica

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