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VideoteQue La tregua

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Francesco Rosi è un pezzo grosso del cinema italiano, ma questo film purtroppo non è un granché


Data la sua recente scomparsa, sono i film di Francesco Rosi che vedremo a febbraio, e visto che è da poco passata la Giornata della memoria, ho pensato di cominciare dal film La tregua, tratto dal romanzo di Primo Levi.

Francesco Rosi è un pezzo grosso del cinema italiano e i suoi film più famosi sono caratterizzati da argomenti strettamente collegati all’attualità del momento e dall’approccio di inchiesta. Per VideoteQue abbiamo già visto Uomini Contro, per i fatti miei ho già visto Salvatore Giuliano e Il caso Mattei (eccellenti esempi di film inchiesta) che consiglio tantissimo, molto di più di questo ultimo film girato dal regista napoletano, che purtroppo, ve lo dico subito, non è un granché.

Non è un granché prima di tutto per la scelta degli attori. John Turturro, che interpreta Primo Levi, è bravo ma nel film non diventa mai Primo Levi, è sempre John Turturro. Per non parlare di Claudio Bisio, simpatico eh, ma che c’entra? Per fortuna ha una parte piccola. Ma neanche gli altri sono particolarmente azzeccati.

Non è un granché per come trasmette la tragedia che fu la seconda guerra mondiale e l’olocausto. Non ho letto il romanzo da cui è tratto il film, ma ho recentemente finito di leggere Se questo è un uomo. Il gruppo di italiani che dalla Polonia stanno cercando di tornare in Italia, non sembra uscito dai campi di concentramento, non sembra aver combattuto una guerra (tranne in pochissimi momenti); e non sembrano metterci 8 mesi a tornare a cosa.

Immagino che trasferire la scrittura molto precisa di Primo Levi in un film non sia stato per niente semplice, né trasferire le sue riflessioni. Ma il Francesco Rosi di Salvatore Giuliano avrebbe fatto di meglio.

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Pubblicato il: 1 febbraio 2015

Argomenti: Cultura, Quaderni, Videoteque

Visto da: 750 persone

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