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Officine Porta Garibaldi, a che punto siamo

officine porta garibaldi

Procedono i lavori per la ristrutturazione dell’immobile della Provincia di via Gioberti, quello che un domani si chiamerà “Officine Porta Garibaldi”. Già sede dell’istituto tecnico commerciale Einaudi, sull’immobile c’è un investimento di 8 milioni di euro, finanziato con fondi della Provincia stessa, fondi comunitari (Piuss Pisa) e fondi regionali (bando commercio e turismo).

Dopo qualche stop legato alle difficoltà economiche della ditta Rota Costruzioni, che era parte del gruppo di aziende vincitrici dell’appalto, i lavori procedono e dovrebbero seguire il cronoprogramma, che ne prevede la conclusione entro il 2014.

Quasi 10.000 mq di cui 5.000 coperti, pareti a vetro, due piani, vista sulle mura, un giardino interno, sale lettura e polifunzionali, un caffè ristoro, un auditorium e spazi per le associazioni. L’edificio, disegnato dall’architetto Salvatore Re, rinasce con l’obbiettivo di dare continuità ad alcune attività della Provincia, come la Biblioteca Provinciale e il Centro Nord Sud, ma anche per diventare un centro di aggregazione e di socializzazione, nonché un punto di informazione turistica.

Sull’andamento dei lavori e sulle prospettive future dell’immobile – ricordiamo infatti che la Provincia fa capo ai lavori, ma non alla futura gestione – ne abbiamo parlato con l’assessore provinciale Nicola Landucci, che di fatto stronca la possibilità di ospitare anche la Biblioteca Serantini, e mette l’accento sulle attività più direttamente riconducibili alla Provincia.

“La Provincia – spiega – ha già in buona misura definito le possibili destinazioni dell’immobile, che come sappiamo ha ottenuto un finanziamento importante con il Piuss. Sarà una struttura destinata alle politiche giovanili e sociali. E da questo punto di vista avevamo trovato un equilibrio che teneva insieme la valorizzazione della nostra biblioteca provinciale, un centro giovani polivalente, le attività del Centro Nord Sud, con tutta la dimensione legata all’accoglienza e ai migranti”.

“Un equilibrio – aggiunge – che teneva insieme anche i servizi per le associazioni e quelli legati al turismo giovanile, per i quali abbiamo ottenuto un ulteriore finanziamento regionale destinato a un punto informazione. In quest’ottica, e ferma restando le prevalenza di attività sociali. Stiamo valutando l’inserimento di altre attività, come alcune legate agli studi di genere, portati avanti dalla Casa della Donna”.

“L’obbiettivo – conclude – è dare continuità alle nostre attività, consegnare al territorio un immobile nuovo e di pregio e valorizzare le esperienze fatte. Se in quest’ottica vengono inserite attività non gestite direttamente dalla provincia, diventa tutto più complesso. Le prossime settimane sono importanti perché andiamo ad affrontare la distribuzione degli spazi interni, e poi gli impianti soprattutto, che hanno bisogno di una rigorosa realizzazione. In questa fase avremo modo di confrontarci anche con gli enti locali e prendere in considerazione tutte le ipotesi per le attività future”.

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Pubblicato il: 28 gennaio 2014

Argomenti: Pisa, Sociale, Urbanistica

Visto da: 1747 persone

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6 risposte a: Officine Porta Garibaldi, a che punto siamo

  1. avatar Redazione scrive:

    Riceviamo questo commento via mail da Riccardo Faraoni:
    Vorrei segnalare che la denominazione “Officine Porta Garibaldi” data dall’Arch. Re al progetto reca in se una inesattezza. Tale denominazione vorrebbe far riferimento alla vicina Porta presente nelle mura, quella appunto su Via Garibaldi.
    La vera denominazione di tale Porta è “Porta Calcesana”, per cui sarebbe più opportuno chiamarle “Officine Porta Calcesana” .
    Ebbi già modo di segnalare questa inesattezza alla Provincia di Pisa e l’Assessore Nicola Landucci (4 Luglio 2011), rispondendo alla mia segnalazione, mi scrisse:
    “Condivido le sue considerazioni sul piano storico della denominazione corretta della Porta che si apre su via Garibaldi e che si chiama giustamente Porta Calcesana. Le assicuro che per il momento la denominazione dell’edificio non è ancora stata decisa e che la proposta è solo del progettista e non impegna l’amministrazione. Al momento opportuno verrà deciso il nome e certamente terremo in considerazione i toponimi corretti della città ”
    La presente solo per segnalarvi questo “problema” della denominazione che porterebbe, se venisse approvata, ad un falso storico che auspico sia evitato.
    A Pisa pare sia \”di moda\” portare avanti inesattezze come questa o come quella che nomina le navi rinvenute presso la Stazione di San Rossore come “Navi Romane” invece del corretto “Navi Pisane” .
    Auspico un vostro articolo che faccia prontamente emergere il “problema”, nella speranza che la denominazione venga al più presto corretta … prima che sia troppo tardi !!!

  2. avatar Riccardo Pratesi scrive:

    Effettivamente si sentiva il disperato bisogno di un coso enorme di vetro e acciaio appiccicato alle mura del 1154, dato che le poverette non hanno già abbastanza roba addossata, dato che ci sono già troppi spazi verdi e dato che a Pisa non ci sono immobili sfitti e in rovina da recuperare.

  3. avatar Federico Bonucci scrive:

    Sono totalmente d’accordo con quanto osservato dal sig. Riccardo Faraoni: la Porta delle Mura Medievali presso cui si sta costruendo il fabbricato in questione è PORTA CALCESANA, fin dal Medioevo, in quanto conduce a Calci. Sarebbe grave e ridicolo per tutti (architetti, assessori, amm.ne provinciale e in definitiva per la città) se tale Porta e tutto ciò che la riguarda venisse chiamato “Garibaldi”. Auspico che chi di dovere provveda a conferire la corretta denominazione alle Officine!

  4. avatar Ferruccio Bertolini scrive:

    da calcesano sono d’accordo con Bonucci e Faraoni, la Porta si chiama Porta Calcesana, la zona fin dal medioevo si è chiamata Calcesana, tanto è vero che esisteva anche una Compagnia al Gioco del Ponte che si chiamava Calcesana e aveva i colori e la bandiera dell’attuale S.Michele. nella porta si vede ancora oggi lo stemma di Calci, quindi per favore recuperiamo gli antichi toponimi pisani e chiamiamola Officine Porta Calcesana. sarei anche d’accordo con Pratesi che bisogna fare spazio alle mura e non soffocarle con nuove costruzioni. le mura pisane sono un gioiello che la Repubblica Pisana ci ha lasciato in eredità, facciomene un buon uso e rispettiamole rendendole vive, pulite e fruibili.

  5. avatar Giovanni Valdiserra scrive:

    A costo di sembrare ridondante, ribadisco anch’io che quella porta di chiama Porta Calcesana. Sebbene anche l’attuale via Garibaldi fino a non troppo tempo fa si chiamava anch’essa via Calcesana, non mi risulta che sia cambiato anche il nome della Porta e che, infatti, l’assessore Landucci confermava nel 2011.
    Bisogna stare bene attenti perchè si rischia di cambiare nomi come per esempio sta succedendo da diversi anni a questa parte con Piazza del Duomo, chiamata persino da molti enti, come ad esempio quello dei trasporti urbani, “piazza dei miracoli”, odonomastica mai esistita.
    Infine, anche Pratesi ha perfettamente ragione in quanto le mura cittadine andrebbero valorizzate, e la valorizzazione sta anche nel renderle visibili e con respiro. Edificare o recuperare edifici, che non siano veramente storici, in prossimità delle mura vuol dire degradarle. Basti pensare a che questa politica ha portato alla chiusura delle mura a causa delle case residenziali talmente a ridosso delle mura che le utilizzavano come proprio muretto del giardino e i cui inquilini, sentitisi violati nella privacy dall’apertura al pubblico delle fortificazioni medioevali, hanno portato alla temporanea chiusura di un tesoro cittadino. Paradossi, appunto, causati dal proliferare di episodi come questo.

  6. avatar Luca Melani scrive:

    Spero veramente che L’Amministrazione Comunale, tuteli il nome corretto della suddetta porta e che rimedi a questa storpiatura e grave inesattezza. La Porta è Porta Calcesana.

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