Dopo la segnalazione di ieri su Facebook di Giovanni Valdiserra, sul tubo di scarico dei lavori edili che sfiora la scultura della Kinzica – proveniente da un sarcofago del III sec.d.C in via San Martino, paginaQ ha sentito la Soprintendenza ai beni culturali di Pisa.
Abbiamo parlato con l’Ing. Cenci che era all’oscuro della vicenda. Dopo aver ascoltato la descrizione che abbiamo fatto della situazione fotografata da Valdiserra, l’ingegnere ci ha chiesto di inviare il materiale documentario sulla “Kinzica intubata” all’indirizzo di posta eletronica certificata della Soprintendenza, in modo che la segnalazione possa avere carattere ufficiale e gli uffici compiere le opportune verifiche.
Anche se un sopralluogo dovrebbe essere già stato predisposto.
Giovanni Valdiserra ieri con il suo post su Facebook chiedeva se l’amministrazione e la soprintendenza fossero a conoscenza della situazione.
Post a cui ha risposto Maurizio Gazzarri, capo di gabinetto del Sindaco, affermando di aver inoltrato la segnalazione agli uffici competenti “chiedendo un intervento immediato”.
L’intubatura probabilmente, alla fine non risulterà pericolosa per ‘Kinzika’, ma è comunque un segno ulteriore della disattenzione con cui i pisani trattano la propria città.
Una modesta proposta, considerato il valore simbolico del bassorilievo per la città (ed anche il suo valore storico-artistico) non sarebbe opportuno realizzare una copia dell’opera da conservare in loco e custodire l’originale in un posto sicuro e al riparo dalle intemperie, che potrebbe essere il Museo di San Matteo, ma anche qualche luogo più legato alla città come il Municipio o la nuova Biblioteca SMS?
Pietro Finelli