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Amigo Andy

amigo

di Giovanni A. Cignoni –

Per qualche mese abbiamo avuto Andy Warhol in città e un po’ ci dispiace che se ne vada. Per salutarlo lo vogliamo ricordare come pioniere dell’uso creativo dei calcolatori. Dell’Amiga in particolare, la prima Amiga, la mitica 1000.

Prodotta dalla Commodore, l’Amiga 1000 arrivò nel 1985. Nel 1987 l’Amiga 500 fu una mirabolante piattaforma per videogiochi è dominò il mercato fino ai primi anni ’90. La famiglia si esaurì poi con le A1200 e A4000 che non riuscirono a imporsi come macchine professionali.
La 1000 invece, nel 1985, era un fenomeno. La raffinatezza tecnologica (nel box i dettagli) si traduceva in funzionalità e prestazioni grafiche, audio e video fuori del comune. Con le quali torniamo a Warhol che della 1000 fu un padrino d’eccezione.

 

Nelle immagini: 1) La copertina di Byte dedicata all’Amiga; 2) La copertina di Amiga World disegnata da Warhol; 3) L’Amiga 1000 del Museo degli Strumenti per il Calcolo

Il 24 luglio 1985, al Lincoln Center di New York, l’Amiga 1000 viene svelata al pubblico. Presenta Bob Parisau, responsabile software del progetto. All’inizio Parisau segue la liturgia canonica del genere, incluse le frecciatine alla concorrenza – l’emulatore software del PC IBM tanto per dire. Poi afferma “Abbiamo realizzato il nostro sogno” e chiede “Ora come lo userete?”

È qui che entrano in scena Warhol e, come modella, Debbie Harry – la cantante dei Blondie. “Sei pronto per dipingermi?” ammicca lei. Warhol mentre chiacchera con Parisau la riprende con una telecamera in bianco e nero, trasferisce un fotogramma sull’Amiga (per l’epoca una magia) e a colpi di mouse lo colora nello stile inconfondibile delle sue serigrafie.

L’effetto fu immediato: Byte dedicò all’Amiga la copertina di agosto (citando però Picasso). Finalmente c’era un personal computer sufficientemente potente, amichevole ed economico da poter essere usato come strumento creativo. Quella di Warhol non fu una comparsata. Prima della presentazione aveva partecipato alla messa a punto di ProPaint, il programma usato nella performance. Nel suo studio aveva più di un Amiga e li usava per sperimentare.

Nel gennaio 1986 concesse ad Amiga World, una rivista dedicata appena nata, un’intervista su arte e computer e disegnò la copertina del numero: un autoritratto ricorsivo, lui con l’Amiga che visualizza lui con l’Amiga che visualizza… ovviamente creato con l’Amiga.
Warhol realizzò anche “You are the one” un corto di 15 minuti su uno dei suoi soggetti preferiti: Marilyn Monroe. Costruito a partire da venti fotogrammi di cinegiornale elaborati, animati e messi in musica con l’Amiga, il video è stato ritrovato nel 2001 fra i floppy di Warhol, ma, per problemi legali, è stato mostrato solo per un giorno nel 2006 al Museum of New Art di Detroit.

L’ultima parola la lasciamo a Warhol. A una domanda su come trovasse usare il computer rispose: “The thing that I like most about doing this kind of art on the Amiga is that it looks like my work”.

Le riprese della presentazione dell’Amiga al Lincoln Center si trovano sul Tubo.
Una versione abbastanza buona, è in due parti:

 


La performance di Warhol è nella seconda, inizia a circa 3’30”.

Dettagli tecnici
L’Amiga 1000 era basato sul 68000, come il Mac. Le analogie con le macchine del tempo finiscono qui: per il resto la macchina progettata da Jay Miner & C. era un altro pianeta. Ben tre coprocessori, Agnus, Denise & Paula, condividevano con il 68000 i primi 512 KiB della memoria, acceduta in direct memory access. Gestivano indipendentemente grafica, audio (4 canali stereo) e periferiche. La memoria per il 68000 arrivava fino a 16 MiB, connessa su un fast bus a 16 bit, ma in multiplexing, quindi con accesso trasparente a 32 bit.

I modi grafici permettevano fino a 4096 colori contemporanei. I PC, montando la scheda video EGA, ne avevano solo 16 da scegliere fra 64; i Mac erano fermi al bianco/nero (senza grigi). Infine, il sistema operativo era un vero multitasking derivato dal TripOS di Cambridge (UK). Per avere qualcosa di simile i PC dovranno aspettare Windows 95 e i Mac OS X. Anche il prezzo non era male, quello ufficiale del 1000 con 512 KiB di RAM fu fissato a 1495$. Giusto per confronto, il Mac costava 2495$ e aveva un quarto della memoria.

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Pubblicato il: 7 febbraio 2014

Argomenti: Cultura, Cultura-Tech, Eventi, Pisa, Tech

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