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MusiQ Musicisti, umanisti e scienziati: il CASP

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Questa intervista nasce dall’ignoranza, o meglio, da una domanda retorica che mi ha fatto piuttosto male: ma perché non ho mai capito bene che cosa sia questo CASP, che si é affacciato da qualche tempo sulle scene pisane e non solo? Battendomi laicamente il petto in un timido mea culpa, ho subito posto rimedio contattando coloro che stanno animando questo progetto di promozione musicale a tutto tondo, che comprende sia esibizioni che approfondimenti, al momento itineranti in città. Abbiamo parlato know how, progettazione e organizzazione, attorno al tema della mescolanza dei linguaggi musicali e della loro diffusione.
In coda, qualche consiglio per l’ascolto, una playlist capace di spaziare dalla musica classica contemporanea ad alcuni pionieri dell’elettronica, come Alva Noto, artista che personalmente ho apprezzato tantissimo; in particolare consiglio a tutte e tutti di cercare qualche stralcio sonoro della sua esibizione al Nextech di Firenze del 2012, quando ha spaccato tutto nel suo live set con Blixa Bargeld degli Einstürzende Neubauten.

Quando e come nasce il CASP? Finora chi si è unito a questo progetto?  E Perché Pisa dovrebbe avere bisogno di un centro per le arti sonore?

Il CASP è nato come gruppo informale nella primavera-estate del 2013 e la prima uscita pubblica è stata il 10 ottobre.
Ci siamo incontrati grazie al comune interesse per la musica contemporanea ed il legante è stato la voglia di conoscerne nuovi aspetti.
Questo si riflette nel fatto che gli attuali (dieci) membri del gruppo hanno tutti una formazione diversa: musicisti, umanisti e scienziati, compositori e strumentisti, ricercatori e studenti. Al momento il “centro” è virtuale, nel senso che una parte dell’organizzazione delle idee e poi degli eventi è gestita tramite un gruppo ospitato da un noto social network, e fisico, poiché per discutere i dettagli (e per provare alcune performances) è necessario lavorare fianco a fianco.
Il bisogno è sentito in primo luogo da coloro che già si interessano di questi argomenti e desiderano mettere in rete le proprie conoscenze.
Pisa ha visto un gran numero di studiosi e promotori del rapporto fra musica e scienza, oggi però non è più sufficiente l’interesse di un singolo individuo, una nuova condizione necessaria è la multidisciplinarietà e la cooperazione, sul piano tecnico e sul piano delle idee.
In secondo luogo pensiamo sia stimolante intercettare la crescente curiosità di un pubblico smarrito, bombardato da stimoli sonori ed informativi, verso un piano più elevato di ascolto.

Che poi, no.. qual è la vostra idea di arte sonora? Puristi del suono o ricercatori del mash-up? Quale rapporto immaginate tra le altre forme artistiche?

Per noi l’arte sonora è tutto ciò che crea emozione, che sia suono o rumore, o un violoncello o una bottiglia di vetro, per noi non fa distinzione: se ha una propria forma, una propria identità artistica, può essere considerata arte.
L’arte contemporanea a differenze delle altri correnti passate, come la musica classica, non si rifà a schemi rigidi ben precisi, né attualmente segue delle correnti ben precise. Questo per dire che non siamo interessati alla classificazione e neppure alla ricerca di sterili purismi, bensì siamo interessati alle idee ed ai suoni.
Al momento abbiamo organizzato 4 rassegne di arte contemporanea: la prima, il 10 ottobre 2013,  in collaborazione con il collettivo Ark, presso il polo di architetttura di Firenze, con obiettivo l’auto-finanziamento del CASP e la sua costituzione; una rassegna in cui   videoart, scenografie, e  installazioni architettoniche create dal collettivo Ark, si univano alla performance di  CASP, un concerto elettro-acustico dove suonavamo oggetti di multimateriale e forma, di uso comune, come bottiglie, pentole, spazzole, tubi,  che venivano trattati digitalmente.
Successivamente  le altre tre rassegne,  il 23 e 30 novembre e l’8 dicembre, sono state realizzate al Teatro Rossi Aperto di Pisa.
Il 23 novembre abbiamo avuto dj set dei pisani OFFBEATS e D.r.e.n, il 30  i seminari del Maestro Alfonso Belfiore, compositore e coordinatore del corso di Musica Elettronica del Conservatorio Cherubini di Firenze, Leonello Tarabella, Professore e Ricercatore presso l’isti del CNR di Pisa, e con performance live dei COLLISIONS(Tarabella + Baris). L’8 dicembre invece ci sono stati seminari di Tito Tonietti, professore universitario dell’Università di Pisa, Fabio De Sanctis De Benedictis, compositore e maestro presso l’istituto Mascagni di Livorno, e Paolo Marzocchi, compositore contemporaneo.
Questi ultimi due, nella serata hanno poi tenuto i rispettivi  live electronics con strumenti tradizionali.
Questo per sottolineare che CASP è molto aperto all’intreccio tra le diverse discipline artistiche e  la scienza.

Ars gratia artis: è questo il sottotitolo del vostro blog. E nella sezione about lanciate l’imminente pubblicazione del vostro manifesto. Un’ anticipazione?

Stiamo lavorando alla sintesi di molte idee, ma pensiamo sia meglio prima testarle sul campo, avere qualche feedback, e poi cristallizzarle in un manifesto.

Sul vostro profilo Facebook affermate di “esservi istruiti presso Creative Commons”. Qual è il vostro rapporto con la creazione e diffusione della musica? In piena – e forse in procinto di essere superata – Internet 2.0, quanto si deve fare i conti con i nuovi strumenti per il sound sharing?

Singolarmente i componenti del CASP utilizzano quotidianamente molti strumenti di sound sharing. Al momento non abbiamo scelto una posizione comune.  È tuttavia evidente che questo tema rappresenta uno crocevia nella vita artistica di tutte le realtà musicali. Al momento attuale stiamo crescendo dal punto di vista tecnico e non è escluso che fra le prossime iniziative non si riesca a trovare un modo “artistico” di ragionare su questi temi.  Uno spettacolo teatrale? Una lezione concerto tutta dedicata al tema?

Per portare avanti un percorso di valorizzazione di particolari modi di fare musica, gli spazi dover poter trovare riconoscimento e possibilità logistica di show-off sono fondamentali? Aldilà dei luoghi in cui avete già svolto attività, come valutate lo “stato di salute” di Pisa da questo punto di vista?          

Nel promuovere le nostre iniziative CASP, non ha una propria sede stabile e quindi come nomadi giriamo senza fissa dimora a divulgare la nostra voce attraverso i nostri eventi.
Con  la riapertura del Teatro Rossi  in Piazza Carrara, si è creata una stretta collaborazione, ed  abbiamo ricevuto fiducia ed affetto per progetti ed iniziative difficilmente realizzabili per un progetto culturale  nato “dal basso” come il nostro. Recentemente MixArt il nuovo centro culturale  che aprirà le porte per la sua inaugurazione il 24 aprile in Via Bovio, si propone di divenire il principale curatore di “contenitori culturali”, altro grande assente fino a pochi anni indietro. Parteciperemo all’ inaugurazione (il 27 aprile)  presentando alla cittadinanza CASP e alcune performance live musicali.
Con Mixart crediamo sia possibile una progettazione di workshop specialistici, che ciò richiedono materiale e strutture particolari, senza tralasciare la stretta collaborazione che ci unisce ormai da un anno con il Teatro Rossi Aperto.
Come già detto, la logistica è stata gestita fino a questo momento in modo principalmente virtuale.
La nostra è una realtà composita, che cerca ancora una forma stabile, in particolare viviamo la sensazione di una città che, forse per la prima volta, è capace di scegliere in autonomia i luoghi adibiti a “fare musica” e non è più vincolata a strutture e forme mentali costruite da altri, che spesso rispecchiano progetti culturali non più al passo con i tempi.
Crediamo quindi che sempre più Pisa  divenga luogo di aggregazione musicale.

In quali performance e/o iniziative future vi cimenterete?

Al momento stiamo lavorando su linee diverse,e quindi non abbiamo dati certi da potervi dire, ma  sicuramente la nostra linea sta vertendo verso seminari sulle nuove tecnologie applicate alla musica, e sull’ informazione ai giovani   della cultura e  pratica dell’arte contemporanea applicata sempre al sonoro, per poter creare il pubblico,gli artisti, gli scienziati del domani.
Al momento vi aspettiamo il 27 aprile alle 17:30  al Mixart in Via Bovio per la presentazione di CASP ( Centro Arti Sonore di Pisa).

ASCOLTI CONSIGLIATI DAL CASP

31 waves for Sara – Cristiano Bocci

Come to daddy – Aphex twin

Lontano – Ligeti

Music for airpot – Brian Eno

Vrioon – Alva Noto

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Pubblicato il: 14 aprile 2014

Argomenti: MusiQ, Pisa, Quaderni

Visto da: 1228 persone

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