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Nasce anche a Pisa l’Opposizione in CGIL

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Si terrà fra due settimane a Rimini il 17° Congresso della Cgil, dopo che si sono tenute le elezioni per il rinnovo dei direttivi provinciali, dal cui esito si apre una nuova fase per il più importante sindacato italiano, che si appresta alla prova congressuale con un documento alternativo e un’opposizione rumorosi. Primo firmatario Giorgio Cremaschi, la linea dettata contraria all’attuale dirigenza ha portato alla creazione dell’Opposizione in CGIL, che si è candidata anche nei luoghi di lavoro della provincia di Pisa, e che ieri si è presentata come vera e propria minoranza interna.

“Sulla base dei risultati ufficiali ottenuti, l’opposizione CGIL può contare su 5 componenti nel Direttivo provinciale della Camera del Lavoro e su numerosi membri nei diversi direttivi provinciali di categoria”, affermano Federico Oliveri e Giusi Di Pietro, ricercatore precario dell’Università di Pisa, e membro del Direttivo Provinciale FCL e della Camera del Lavoro il primo; lavoratrice di Scienzia Machinale, membro del Direttivo Provinciale FIOM e della Camera del Lavoro la seconda.

Spiegano quindi il percorso e il contesto che li ha portati a rilanciare, anche a Pisa, l’impegno sindacale come opposizione in vista del Congresso. “Il 17° Congresso della CGIL si è svolto in un momento difficilissimo”, spiega Oliveri. “La crisi e le politiche di rigore imposte dall’Unione Europea e gestite dai governi di larghe intese, hanno prodotto una situazione da dopoguerra: chiusura di migliaia di fabbriche, esplosione della cassa integrazione, un milione di disoccupati in più, crollo di salari e pensioni, aumento della precarietà, riduzione di servizi pubblici fondamentali, continui attacchi ai diritti dei lavoratori”. E ricorda: “Lo smantellamento dell’art.18 ha reso tutti ricattabili, la legge Fornero ha allungato oltre i 65 anni la permanenza al lavoro, gli accordi sulla rappresentanza hanno fortemente indebolito la libertà sindacale e il diritto di sciopero”.

“In tutti questi anni – prosegue Oliveri – ci sono stati in CGIL delegati e lavoratori che hanno lottato affinché il sindacato facesse davvero il sindacato, contrastando gli accordi al ribasso nei luoghi di lavoro e i provvedimenti dei governi, provando a costruire forme vertenziali a difesa dei precari. Abbiamo visto invece una dirigenza sindacale debole e rinunciataria, che ha scelto di non contrastare il decreto Fornero, che non si mobilita per fermare la precarietà e l’attacco al settore pubblico, disponibile ad accettare arretramenti come quello sull’art.18; talvolta parte attiva con CISL, UIL e Confindustria nel portare avanti accordi che smantellano i diritti sindacali come il Testo Unico sulla rappresentanza”.

“Per dare ai lavoratori la possibilità di scegliere una linea politica alternativa – afferma Giusi Di Pietro,  – vista l’inadeguatezza e le responsabilità dell’attuale gruppo dirigente, abbiamo partecipato al Congresso con un nostro documento, “Il sindacato è un’altra cosa”, primo firmatario Giorgio Cremaschi”.

“Contando soltanto sulle nostre forze – racconta – senza alcuna agibilità sindacale, anche a Pisa ci siamo auto-organizzati per partecipare ai congressi nei luoghi di lavoro con l’obiettivo di restituire ai lavoratori un sindacato vero in cui tornare a impegnarsi. Nelle assemblee di base abbiamo potuto toccare con mano quanto è sentito il bisogno di una CGIL che torni a lottare e a organizzare il conflitto sociale”. “In condizioni difficili – prosegue Di Pietro – nella provincia di Pisa siamo riusciti a coprire 228 su 724 (oltre il 30%) assemblee ad esclusione dello Spi. Complessivamente, nei congressi dove siamo stati presenti abbiamo ottenuto il 18.4%. Abbiamo avuto la maggioranza dei voti anche in alcune realtà importanti del territorio: Piaggio, TTE, Intecs, Cemes, Gerresheimer, Metro, ai Comuni di S. Luce e Fauglia, alla Sovrintendenza, alla Biblioteca Comunale e alla Questura di Pisa”.

“Significativamente – fa notare – là dove eravamo assenti a presentare il documento e a controllare le operazioni di voto, abbiamo avuto un crollo di consensi rilevando inoltre una “ufficiale” maggiore partecipazione. I dati ufficiali finali della CGIL di Pisa, che non abbiamo certificato, danno al nostro documento complessivamente il 4.68% dei consensi, di cui 26.18% in FIOM, 7.33% in FLC, 6.25% nel NIDIL, 4.57% in FP, 3.86% in FILCAMS e 3.62% in FILCTEM”.

Annunciano quindi la costituzione di “un’assemblea permanente degli iscritti e dei delegati de “Il sindacato è un’altra cosa – Opposizione CGIL”. Per inviare segnalazioni e richieste di supporto, il gruppo mette a disposizione un indirizzo email: opposizionecgilpisa@gmail.com”.

“Quello che è successo col documento alternativo al Congresso non era scontato – ha concluso Riccardo Antonini, coordinatore regionale toscano “Il sindacato è un’altra cosa – Opposizione CGIL”. “Da oggi c’è un’opposizione organizzata nel più grande sindacato italiano, che vuole realmente cambiare rotta e restituire ai lavoratori un sindacato degno di questo nome, utile perché autonomo, veramente democratico, conflittuale”. E annuncia: “Saremo al Congresso Nazionale di Rimini con una nostra delegazione. Le prime campagne su cui vogliamo impegnarci nell’immediato, attraverso volantinaggi nei luoghi di lavoro e assemblee pubbliche, saranno due: contro il Testo Unico sulla rappresentanza, che abbiamo deciso di impugnare in sede legale, e contro il Jobs act del governo Renzi che, ancora una volta, pensa di potere creare posti di lavoro riducendo diritti e tutele e aumentando la precarietà e la ricattabilità dei lavoratori”.

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Pubblicato il: 23 aprile 2014

Argomenti: Economia-Lavoro, Pisa, Politica

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