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Ponte mobile a Calambrone, si cercano le cause della rottura

ponte

Per fortuna non è accaduto nulla, ma poteva avere conseguenze gravissime l’incidente avvenuto ieri al ponte mobile sul Canale dei Navicelli a Calambrone, quello su cui passa l’ultimo tratto di Fi-Pi-Li e che si apre per il passaggio delle imbarcazioni sul canale. Intorno alle 10 la rottura delle cerniere del ponte, che mentre si richiudeva è piombato su se stesso, senza rompersi, ma spostandosi dai suoi binari provocando un boato e grande spavento.

“Ci sono quattro ponti all’uscita del Canale dei Navicelli sul porto di Livorno”, spiega il presidente della Spa Navicelli, Giovadomenico Caridi. “Sono ponti di proprietà delle ferrovie e delle province di Livorno e Firenze, ma vengono gestiti da noi. Stamattina (ieri, ndr) era uscita una barca a vela e il ponte era in apertura; mentre stava per chiudersi il ponte è caduto violentemente spostandosi di un metro in avanti. Sono quindi intervenuti i Vigili del Fuoco, l’Autorità Portuale e i tecnici della provincia di Firenze. Il tratto di superstrada è rimasto chiuso ed è stata messa in sicurezza l’area, ma si tratta di un incidente che causa grossi disagi, soprattutto per la viabilità d’acqua”.

Cosa sia successo esattamente lo si saprà in questi giorni, quando i tecnici controlleranno le conseguenze della rottura del perno sull’intero meccanismo di sollevamento del ponte. Sono tutti concordi nel dire che si è trattato di una rottura accidentale non prevedibile, e che probabilmente la causa è da ricercarsi in un difetto di produzione dei perni.

L’ing. Alessio Gensini della provincia di Firenze spiega: “Si sono tranciati dei bulloni in maniera netta, drante le manovre. Se si fossero sfilati o svitati, sarebbe stato un caso diverso, riconducibile a difetti di manutenzione. La manovra di rialzo del ponte è particolarmente stressante per l’acciaio, e in questo caso i bulloni infatti si sono proprio rotti. C’è da dire che il ponte viene controllato quotidianamente, oltre al fatto che, proprio per sicurezza, durante le movimentazioni del ponte l’area viene sgomberata da mezzi e persone”.

Già nella giornata di oggi verrà messa un’impalcatura per imbracare il ponte – che pesa oltre 280 tonnellate – e rimetterlo nella posizione originaria tramite due gru che sono già sul posto. Il ponte si è infatti abbassato di 30 cm e si è spostato in avanti di quasi un metro. “Nell’attesa di valutare con attenzione quello che è successo, il traffico su acqua si potrà svolgere solo sotto i 9 metri”, aggiunge Gensini. Ma si sta valutando anche la possibilità di utilizzare le due gru per alzare il ponte nei prossimi giorni, e utilizzare questa modalità provvisoria per non interrompere del tutto il traffico sul Canale.

Questo infatti al momento è il disagio più grosso: per quel che riguarda la chiusura della Fi-Pi-Li, il traffico è dirottato nell’uscita precedente, quella di Darsena Est, che è anche la penultima. Mentre la navigabilità del canale, specie nell’ultimo tratto, è ora bloccata: già ieri dovevano uscire delle barche – due yacht da 50 metri e uno da 60 metri – che sono rimaste bloccate. E anche Caridi esprime preoccupazione su questo punto. Ma i lavori, che verranno coordinati e gestiti dalla provincia di Firenze, dovrebbero durare una settimana, salvo sorprese in fase di controllo.

“Voglio ringraziare tutte le istituzioni Provincia di Firenze, Capitaneria di Porto di Livorno, Autorità Portuale di Livorno, AVR, Vigili del fuoco, Vigili Urbani e tutte le ditte coinvolte”, ha scritto ieri Caridi sui social network, “perché a distanza di poche ore dall’accaduto sono stati prontamente avviati i lavori di messa in sicurezza e ripristino”.

Foto Giovandomenico Caridi – Facebook

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Pubblicato il: 24 aprile 2014

Argomenti: Cronaca, Lungomonte, Mobilità, Pisa

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