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Don Bosco, detenuto si toglie la vita

carcere

Si è tolto la vita impiccandosi questa mattina un detenuto del carcere Don Bosco di Pisa. A renderlo noto il Sappe – sindacato autonomo di polizia penitenziaria.
Il decesso dell’uomo, M.A., 46 anni di nazionalità ceca, è stato accertato alle 7 di questa mattina. La salma è stata rinvenuta, fa sapere il direttore del carcere Don Bosco Fabio Prestopino, nel bagno della cella che condivideva con un compagno di detenzione. I medici di guardia dell’istituto ed i medici del servizio 118 successivamente intervenuti hanno inutilmente tentato di rianimarlo.

Il tragico gesto sarebbe avvenuto fra le 5.30 e le 6 di questa mattina. Intorno alle 5.30 un agente della polizia penitenziaria, durante un giro di controllo, ha visto l’uomo disteso sulla branda. In seguito, spiega il SAPPE in una nota “si è recato di sentinella dando il cambio ad un altro collega. Quest’ultimo è arrivato nella sezione dopo circa una mezz’ora e nel corso del giro di controllo non ha visto il detenuto sulla branda. Insospettito, ha svegliato il compagno di cella”. A questo punto la scoperta che l’uomo si era tolto la vita.

“Nulla – spiega Donato Capece, segretario generale del Sappe – ha fatto presagire il gesto del detenuto, anche in virtù del comportamento corretto dell’uomo, sia nei confronti degli altri detenuti sia nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria”.

Non risultano, conferma il dirtettore Prestipino “durante tutto il periodo di permanenza in carcere, episodi o segnali di un possibile disagio, personale o detentivo. M.A. era inserito in una sezione dove i cancelli vengono tenuti aperti per almeno otto ore giornaliere ed intratteneva normali rapporti con gli altri detenuti e con gli operatori. La sezione, come del resto tutto l’istituto, non è sovraffollata”.

M.A. era detenuto in regime aperto presso la Casa Circondariale di Pisa dall’ottobre del 2013 con una pena da scontare di quattro anni e sei mesi per produzione e traffico illecito di sostanze stupefacenti in concorso.

Il deceduto non effettuava colloqui per mancanza di riferimenti familiari in Italia. Proprio oggi avrebbe iniziato a lavorare presso la cucina dell’istituto.

Del decesso è stata data comunicazione al difensore ed al Consolato della Repubblica Ceca. Sono in corso le indagini e gli accertamenti di rito a cura della Procura della Repubblica.

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Pubblicato il: 1 settembre 2014

Argomenti: Cronaca, Pisa

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