MENU

Il contratto è da annullare, niente alloggi a Villa Madrè

beppegrillo.it

Salta l’operazione Villa Madré. A scrivere la parola fine al progetto è il dirigente delle politiche abitative del Comune di Pisa che, richiamando il parere del segretario generale Angela Nobile, ha emesso un provvedimento in cui si chiede ad Apes (Agenzia per la casa del Comune di Pisa) di revocare il contratto per Villa Madré stipulato con Condotte Immobiliare. Un contratto che prevedeva l’affitto dell’immobile per una somma di 140 mila euro l’anno, metà dei quali sarebbero stati a carico dell’Agenzia per il Diritto allo Studio che avrebbe utilizzato 16 appartamenti, per un totale di 28 posti letto.

Alla base della revoca del contratto il parere del segretario generale Angela Nobile che il 4 agosto aveva scritto nero su bianco che “non sussistono i presupposti e le condizioni legittimanti la stipula del contratto e ne suggerisco, di conseguenza, la risoluzione consensuale o la dichiarazione, in via giudiziale, di nullità per illiceità (se non addirittura inesistenza) della causa (questo ultimo aspetto, però, andrebbe maggiormente approfondito)”.

Inoltre, specificava Nobile, la ricerca “degli imprenditori disponibili a sottoscrivere tali tipologie contrattuali avrebbe dovuto essere praticata mediante una procedura comparativa tra più soggetti interessati”. Una gara pubblica insomma, della quale “nel gennaio scorso, cioè 3 mesi prima della sigla del contratto – sottolinea il gruppo consiliare Una città in comune – PRC – lo stesso dirigente per le politiche abitative aveva prescritto la necessità”.

Come se non bastasse per Villa Madré non era mai stata presentata la SCIA (segnalazione certificata di inizio di attività) quindi, scrive la Nobile ” la struttura ricettiva di viale delle Cascine non può dirsi esistente” e “non è mai stata attivata e non risulta avere mai funzionato (se lo ha fatto, si è trattato di un esercizio abusivo)”. Il contratto dunque andrà rescisso, se per via giudiziaria o consensuale saranno gli uffici del Comune a deciderlo.

Otto le famiglie che già avevano trovato alloggio nella struttura, quattro delle quali, formate da 2/3 persone, in emergenza abitativa, due invece individuate attraverso l’Agenzia Casa. Per le prime, fa sapere l’assessore Ylenia Zambito “sono già state individuate soluzioni alternative”, per le altre si procederà a individuarene all’interno dell’APES.

Intanto, dopo il parere del segretario generale Angela Nobile, l’ARDSU ha bloccato l’ordine del mobilio. Come si risolverà la questione fra Comune e Diritto e lo studio sul protocollo firmato saranno gli uffici a stabilirlo.

A fronte di un parere tecnico negativo sulla regolarità del contratto stipulato, l’assessore all’urbanistica e alle politiche abitative Ylenia Zambito difende la scelta politica che, sottolinea, “è stata discussa e perfezionata nelle commissioni consiliari comunali competenti”. “Sono convinta – continua Zambito – che questa scelta poteva essere un esempio positivo e che avrebbe potuto stimolare l’interesse di altri proprietari privati a mettere immobili inutilizzati a disposizione”. Un interesse che l’assessore all’urbanistica e alla casa spera si mantenga comunque altro.

L’operazione di Villa Madré, conclude Ylenia Zambito, “era anche un tentativo di restituire alla città un fabbricato inutilizzato, dando riposte a problemi sociali senza cementificare ulteriormente il territorio”. Un tentativo, almeno per ora, andato a vuoto.

f.p.

Foto da beppegrillo.it

Download PDF

Scritto da:

Pubblicato il: 10 settembre 2014

Argomenti: Pisa, Politica, Sociale, Urbanistica

Visto da: 1413 persone

, , , ,

Post relativi

4 risposte a: Il contratto è da annullare, niente alloggi a Villa Madrè

  1. avatar Ilcanedigesso scrive:

    L’assessore Zambito non finisce mai di contraddirsi. Cerca di farsi bella dicendo che così non si cementifica il territorio quando, fino a pochi mesi fa, voleva riempire di cemento tutto San Giusto per far un centro congressi. Bella coerenza!

  2. avatar Francesco scrive:

    Ma di solito i pareri non vengono chiesti prima di procedere? Questo arriva dopo che è stata attivata la procedura?

  3. avatar Nedo Palleschi scrive:

    Facendo un rapido calcolo, gli appartamenti (da 1-2 persone ciascuno) sarebbero stati affittati a una media di 450€ al mese l’uno. Per un blocco da una trentina di appartamenti, sarebbe stato un bell’affare davvero, bontà sua se Condotte Immobiliare si metteva una mano sul cuore per mettere questo edificio invendibile a disposizione della comunità.
    Invendibile perché si tratta di una Residenza Turistico Alberghiera che nessuno prenderà mai in gestione, vista la sua evidente scarsa appetibilità, probabilmente dovuta alla stagnazione economica, ma soprattutto dovuta a una pianificazione urbanistica inesistente. La verità è che spessissimo dietro la sigla RTA si celano delle operazioni immobiliari “grigie” per mascherare speculazioni fondiarie a lungo termine. Si costruiscono quelle che sono residenze in tutto e per tutto, solo che la destinazione d’uso è quella ricettiva: l’imprenditore costruisce sapendo già (o sperando) che prima o poi un albergo invendibile venga convertito in destinazione d’uso residenziale.
    In questo caso l’amministrazione ha cercato di far rientrare sul mercato un edificio oltretutto abusivo, e anche a un prezzo per niente agevolato. Un capolavoro.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ricevi paginaQ per email

Ciao!
Iscriviti alla newsletter di Pagina Q
Se lo farai ci aiuterai a far vivere l’informazione nella nostra città e riceverai la versione mail del quotidiano.
Naturalmente non cederemo a nessuno il tuo indirizzo e potrai sempre annullare la tua iscrizione con un semplice click sul link che troverai in ogni nostra mail.