Effetto vecchi videogiochi

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Per fornire ai propri lettori qualche informazione in più sull’imminente Notte dei Vecchi Videogiochi, in edizione speciale per l’Internet Festival, oggi paginaQ aveva in programma un incontro con gli organizzatori: inviata speciale è la nostra Cinzia, luogo il Museo degli Strumenti per il Calcolo, dove i preparativi fervono. Così è andata.

C. Ciao G. Eccoci qua, allora cosa ci racconti di questa edizione speciale della NVV?
G. Ciao C., eh grandi cose, la diretta in streaming, i ricchi premi, il punto ristoro, nuove collaborazioni, Radiocicletta, l’Arsenale, Voltapagina, l’esposizione di console, gli allestimenti del Museo rinnovati, ma aspettiamo M. così insieme ti diciamo per benino. Intanto ti faccio vedere le novità nelle sale del Museo: la NVV non è solo una scusa per giocare, serve soprattutto per far conoscere il Museo…
C. …
G. Che c’è, non sono credibile? Lo devo dire più convinto?
Arriva M. sventolando radioso un’inequivocabile confezione da videogioco d’annata.
M. Oh belli, già qua. Ciao C. Ciao G. guardate cosa ho trovato a due bicci.
G. Fai vedere. Uao, roba fina, da intenditori.
C. Spiegate anche a me. È un gioco? È il gioco per la NVV?
M. Sì.
G. No.
C. Mettetevi d’accordo.
M. È un gioco, sì, ma non è quello che useremo…
G. … troppo particolare…
C. Allora torniamo a bomba sulla NVV…
M. Sì, subito, ma almeno il titolo ti si deve dire, è uno spettacolo: Kabuki Quantum Fighter.
C. Kabuki, un gioco sul teatro giapponese?
M. No.
G. Sì.
C. Mettetevi d’accordo.
G. Kabuki è proprio quel kabuki, ma la trama non è proprio da teatro giapponese, il mondo è in balia di un gigacomputer, creato per difenderlo, ma che poi, va da sé, ha dato di balta…
M. Skynet praticamente. E nostro eroe salvamondo, tale colonnello Scott O’Conner, per far fuori il malefico computerone si proietta dentro i circuiti…
G. Cioè Tron.
C. Ho capito, interessante doppia citazione. Però, a proposito della NVV…
M. Eh, no, mica doppia: quando si trasferisce, l’effettino non lascia spazio a dubbi: è un teletrasporto…
C. Star Trek!
G. E durante il teletrasporto sullo sfondo scorre verticalmente del codice…
C. Matrix!
M. Già, ma in Matrix, che è pure venuto dopo, erano caratteri a caso…
G. … qui invece è vero assembler del 6502, il processore che in varie versioni negli ’80 spopolava, dagli Apple al C64, e ovviamente il NES, la console per cui era uscito Kabuki Quantum Fighter.
M. Sottile, eh? Ma non è finita, come si chiamava la ditta che ha pubblicato il gioco?
G. HAL America.
C. Noo, anche 2001! Però ora mi dovete dire che c’entra il kabuki.
G. Hai presente Assassin’s Creed? Desmond/Altair? Mica roba nuova. Il fatto è che per effetto del trasferimento il nostro O’Conner si reincarna nel suo bis-bisnonno Danjuro…
M. … famosissimo attore kabuki. Con tanto di abito tradizionale e avversari con i mascheroni… dentro i circuiti di un calcolatore!
G. Impazzito però. Ma il bello ha da venire: fra le varie mosse piuttosto classiche che il nostro ha per far fuori i cattivoni, calci, pugni, pistole a energia e bombe quantiche…
M. … la più caratteristica è la tricofrusta: tira indietro la testa e poi la proietta in avanti colpendo il nemico con la lunga chioma a mo’ di frusta. Dove se la saranno inventata…
G. Secondo me dalle pubblicità dello shampoo…
C. Semmai l’headbanging, però no: è un passo della Danza del Leone, il re della foresta che domina sui suoi nemici con la possente criniera, un classico del teatro kabuki!
M. …
G. …
Vabbè, non è andata proprio così, ma solo per caso: è impossibile resistere ai vecchi videogiochi e tutti prima o poi rimangono senza parole.
Se non ci credete vi invitiamo l’11 ottobre alla Notte dei Vecchi Videogiochi nella fascinosa cornice del Museo degli Strumenti per il Calcolo. E per chi ha vero fegato, l’appuntamento è per il 10 quando si svolgeranno le qualifiche per entrare nei Fantastici 42 che l’11 si contenderanno i magnifici premi messi in palio.