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Dall’assemblea del PD l’investitura di Enrico Rossi. Niente primarie, i civatiani annunciano ricorsi

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Le primarie per il candidato presidente alle regionali non si faranno. Il Rossi bis è praticamente una certezza e mentre viene aperta una discussione sul programma, resta ancora il nodo della coalizione con cui il Pd si presenterà alle elezioni.

L’assemblea regionale del PD che si è riunita lo scorso sabato a Campi Bisenzio, ha deciso di approvare un regolamento in cui la raccolta di firme necessaria per procedere con le primarie dovrebbe coinvolgere almeno il 15% degli iscritti del 2013, ovvero 9mila firme entro il 27 gennaio. Una cifra di fatto irraggiungibile che blocca a monte l’ipotesi, e che è stata contestata dalla componente civatiana del partito che chiedeva, invece, di calcolare il numero di firme a partire dagli iscritti del 2014 e non del 2013, e quindi 5mila.

Oltre 500 le persone che hanno partecipato all’assemblea, dove è stato avviato il percorso programmatico con una serie di documenti usciti dai 12 tavoli di lavoro. E se dai vertici l’iniziativa di sabato è stata salutata come un successo, l’area civatiana si dissocia preannunciando un ricorso. Luciano Modica, l’unico candidato alternativo, prende malissimo il fatto di non aver ricevuto alcuna riposta diretta da Enrico Rossi, ma prova comunque a portare avanti la sua linea.

Antonio Mazzeo, responsabile organizzazione del PD Toscana e quasi certamente candidato in consiglio regionale, parla invece di “una grande giornata di partecipazione”. “All’esterno è stata data molta enfasi, credo troppa, agli aspetti delle regole – dice – ma prima di tutto sabato è stata una giornata programmatica e quello che abbiamo avviato è un nuovo modello di partecipazione molto largo e dal basso”. “Ogni scelta strategica sia frutto di una decisione diffusa”, dice ancora. “Per fare cioè occorre in tempi brevi il riassetto delle istituzioni locali, dalle fusioni dei comuni alle politiche di area vasta: questo ridurrà la burocrazia e consentirà scelte in tempi certi permettendo di essere più reattivi ed efficaci”.

Ora la parola passa a 400mila elettori toscani delle primarie 2013, ai quali vengono sottoposti i documenti messi in rete sul sito del Pd Toscana. Una consultazione che durerà un mese, durante il quale gli elettori potranno inviare i propri contributi. Trascorso questo periodo, si riunirà nuovamente l’assemblea regionale per dare il via al programma definitivo. A questo punto si parlerà apertamente di coalizione, dice Mazzeo: “Con questo programma ci presenteremo ai potenziali alleati e faremo accordi solo con chi condividerà questi contenuti ed è disposto a sostenerli con lealtà. Non vogliamo più assistere a situazioni in cui abbiamo visto partiti alleati a giorni alterni. Ci saranno alleanze solo se ci sarà condivisione del programma proposto dal Partito Democratico”. Il riferimento è chiaramente a SEL, considerato un alleato scomodo rispetto alle “larghe intese” con il centro destra.

Modica, dicevamo, non la prende bene e scrive: “Il Partito Democratico toscano non gradisce le primarie. Lo sapevo già ma sono rimasto lo stesso sorpreso. Ieri, al termine di un’Assemblea Regionale partecipata, vivace e ricca di contenuti, la stanchezza prevaleva ormai sull’attenzione. In questa fase finale si è preferito approvare frettolosamente a maggioranza il regolamento preparato dal segretario regionale che indice le primarie per il candidato presidente ma nella sostanza le impedisce”.

“Evidentemente le primarie non sono più un elemento fondativo del Partito Democratico – aggiunge – non si pensa più che siano utili a discutere e precisare gli obiettivi politici del prossimo governo regionale, a ravvivare l’entusiasmo e ampliare il consenso”. Rispetto a Enrico Rossi, a cui Modica si è rivolto direttamente durante il suo intervento, “col tu di chi si conosce da vent’anni, chiedendogli di dar vita ad un confronto leale e approfondito”, l’ex senatore si dice “sorpreso” per la mancanza di considerazione.

La lettura dei civatiani di quanto è accaduto sabato, è una stroncatura: “La vera notizia è che la segreteria PD, costretta a farlo dall’assenza dei numeri necessari per riconfermare Rossi, accetta a malincuore di attivare il percorso delle primarie, ma lo fa proponendo all’Assemblea un regolamento che cerca di impedirle nei fatti, con la speranza che alla fine non si svolgano”.

“Noi non ci stiamo – annunciano Filippo Gallo e Samuele Agostini – e presenteremo ricorso alla commissione di garanzia, ma nel frattempo andremo avanti per la nostra strada con la raccolta delle firme, costretti dal PD regionale a raccoglierle anche tra i tanti che nel 2014 non hanno rinnovato la tessera, e pronti però a fare di ciò un’opportunità di rappresentanza anche per tutti coloro che sono stati delusi dal PD negli ultimi mesi”.

 

Foto Pd Toscana – Facebook

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