MENU

The Erratics, alla galleria Passaggi l’artista inglese Darren Harvey-Regan

Darren Harvey-Regan, The Erratics (wrest #5) copia 2

Alla galleria Passaggi si inaugura sabato 18 aprile la personale in Italia dell’artista inglese Darren Harvey-Regan, che indaga la relazione tra l’oggetto e la sua rappresentazione, lavorando con la fotografia e la scultura


Prima personale in Italia per l’artista inglese Darren Harvey-Regan, che inaugura la sua mostra sabato 18 aprile alla galleria Passaggi.
Il lavoro di Darren Harvey-Regan, le cui opere sono ospitate in collezioni internazionali fra cui anche la collezione permanente del Victoria and Albert Museum di Londra, indaga la relazione tra l’oggetto e la sua rappresentazione, lavorando con la fotografia e la scultura.

Al centro della sua ricerca, continui slittamenti di significato e di definizione tra “soggetto”, un’entità nel mondo, “immagine” la sua rappresentazione fotografica, e “oggetto fotografico”, la fotografia stessa nella sua materialità. “
“È un modo di trasportare materia in altra materia, aggiungendo nuovi significati e pensieri nel corso di questo processo –  sostiene l’artista – Penso che fotografare i materiali sia un modo per prendere in considerazione le modalità di creazione di significato, è un processo tattile nel quale mi sento coinvolto. Toccare, spostare, creare è il mio impegno con il mondo e con la mia arte”.

The Erratics è il titolo della personale che Darren Harvey-Regan concepisce per la Galleria Passaggi. La mostra si compone di un nucleo di opere fotografiche inedite: The Erratics (exposure), che hanno come oggetto formazioni rocciose del deserto erose dal vento e dalla sabbia, e The Erratics (wrest), fotografie che ritraggono una serie di sculture realizzate dall’artista stesso, utilizzando massi di gesso raccolti lungo la costa meridionale dell’Inghilterra. In geologia il termine erratics (erratiche) indica quelle rocce trasportate a fondovalle da un ghiacciaio; nel lavoro dell’artista il termine rimanda a un duplice dislocamento, sia quello attuato tramite l’atto fotografico, “il levare” qualcosa dal suo ambiente, sia lo spostamento dei massi di gesso.

 

“Erratic”, fa notare Harvey-Regan, è un termine che deriva dal latino “errare”, i cui significati comprendono “vagare senza meta” e “deviare dal vero”. Sono suggestioni che in maniera indiretta si riferiscono ad alcune motivazioni alla base del progetto, ideato durante una fase di impasse creativa, in cui l’artista ha sentito il bisogno di confrontarsi con la dimensione astratta, trovando nel celebre saggio di Wilhelm Worringer del 1906 Astrazione e empatia, una fonte di ispirazione.

“Mi sentivo come se avessi raggiunto una forma di paralisi, qualsiasi soggetto, qualsiasi oggetto che poteva essere fotografato mi sembrava troppo carico di forma, troppo connesso a un flusso incessante di associazioni e di interpretazioni. Il bisogno di essere liberato da questo sovraccarico di significato e, in qualche modo, restare fedele rispetto all’essenza della fotografia, aveva determinato mesi di lavoro in studio fotografando blocchi e linee sempre più semplici; era la mia voglia di astrazione di fronte alla schiacciante complessità del mondo”.

Per rompere questa forma di stallo Harvey-Regansi si reca in Egitto, dove realizza una serie di fotografie dei monoliti gessosi del deserto occidentale. Queste immagini, The Erratics (exposure), diventano punto di riferimento per la realizzazione di sculture realizzate in studio. “Ho cominciato gradualmente a scavare piani e forme in massi di gesso raccolti lungo la costa meridionale dell’Inghilterra, modellandoli verso il bidimensionale, verso la stampa fotografica, lavorando con le loro forme naturali e contro di esse”.
Questa ricerca dà vita al ciclo fotografico “The Erratics (wrest)”, dove la parola wrest (togliere) indica proprio l’azione del portar via, sia in senso materico che figurato: portar via qualcosa da un luogo o un concetto da un contesto. “All’interno di questo gesto – e nell’interazione e sovrapposizione tra  apparenze e processi, di cui si compongono  le opere presenti in mostra – vedo una tendenza a tratti verso l’astrazione, a tratti verso l’empatia, dipende”, chiosa l’artista.

The Erratics
dal 18 aprile 2015 al 27 giugno 2015
dal martedì al sabato 16.00 – 20.00 e su appuntamento.
Passaggi Arte Contemporanea, via Garofani 14, 56125 Pisa
www.passaggiartecontemporanea.it

Download PDF

Scritto da:

Pubblicato il: 14 aprile 2015

Argomenti: Cultura, Pisa

Visto da: 642 persone

, , ,

Post relativi

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ricevi paginaQ per email

Ciao!
Iscriviti alla newsletter di Pagina Q
Se lo farai ci aiuterai a far vivere l’informazione nella nostra città e riceverai la versione mail del quotidiano.
Naturalmente non cederemo a nessuno il tuo indirizzo e potrai sempre annullare la tua iscrizione con un semplice click sul link che troverai in ogni nostra mail.