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Pisa pedala, 14° posto nella classifica di Legambiente e Rete Mobilità Nuova

Giuseppe-Moscato-flickr

Nella ricerca l’A Bi Ci della ciclabilità la città della Torre si colloca al primo posto fra i capoluoghi toscani. Fra le città più virtuose Bolzano e Pesaro


Se le grandi città arrancano Pisa guadagna una posizione rispettabile nella ricerca l’A Bi Ci della ciclabilità realizzata da Legambiente in collaborazione con Rete Mobilità Nuova. La città della Torre si colloca infatti al 14° posto, prima fra i capoluoghi toscani, per gli spostamenti effettuati in bici, il 17%, sul totale degli spostamenti urbani. La più virtuosa da questo punti di vista in Italia è Bolzano con una percentuale del 28%.

Per quanto riguarda invece l’estensione delle piste ciclabili Pisa ottiene il 25° posto con 11,87 metri per ogni 100 abitanti (prima in Italia Reggio Emilia con 39,3 metri), e terza per servizi di bike sharing con 22,9 biciclette per ogni 10 mila abitanti (fonte Istat, Dati ambientali nelle città, 2013).

Lo studio è stato presentato oggi alla vigilia di VeloLove, festival nazionale dei ciclisti urbani Eppur pedalano (dal 1 maggio al 7 giugno). E se la sensazione diffusa è che l’Italia che si sposta in bici arranchi rispetto alle nazioni europee settentrionali,  nel nostro paese ci sono 20 città che vantano performance di livello europeo.

Accanto a grandi aree urbane dove la mobilità ciclabile fatica ad affermarsi ci sono tante realtà dove il numero dei frequent bikers è in costante crescita

Quattro i comuni capoluogo in cui almeno un quarto della popolazione si sposta a pedali, in altre cinque il 20% degli spostamenti è soddisfatto dalle bici e in 11 la percentuale di ciclisti è comunque superiore alla soglia del 10%. Accanto a grandi aree urbane dove la mobilità ciclabile fatica ad affermarsi ci sono insomma tante realtà dove il numero dei frequent bikers è in costante crescita: Treviso con il 25% degli abitanti che quotidianamente usa la bici, Ferrara (27%) e soprattutto di Pesaro e Bolzano che sono molto vicine al 30%. Risultati quelli di queste due ultime città che sono frutto, spiega la ricerca, “di un preciso progetto delle amministrazioni locali teso a favorire la mobilità nuova per i percorsi che si sviluppano all’interno del centro abitato”.

Bolzano per esempio ha via via collegato tra loro, formando una sorta di grande anello ciclabile, tutte le zone scolastiche, sportive e ricreative cittadine. Mentre Pesaro ha lavorato su un’infrastruttura leggera e sulla comunicazione creando la Bicipolitana: una metropolitana di superficie, dove le rotaie sono però i percorsi ciclabili e i vagoni le bici. Lo schema utilizzato è quello tipico delle subway, con le linee che collegano diverse zone della città.

A parte i migliori esempi, “l’impressione generale che si ricava dalla ricerca è che in molte città ci sia bici boom e che l’uso delle due ruote nei giorni feriali stia raggiungendo livelli davvero interessanti. Almeno un quinto degli abitanti di Ravenna, Rimini, Piacenza, Sondrio e Venezia-Mestre ormai stabilmente preferiscono questo stile di mobilità e anche a Pordenone, Biella, Pavia, Reggio Emilia, Novara, Padova, Pisa, Cremona la percentuale di domanda di mobilità soddisfatta dalle bici è estremamente positiva”.

L’A Bi Ci della Ciclabilità  
È stato realizzata raccogliendo, attraverso un questionario inviato a tutti i Comuni capoluogo di provincia, una serie di informazioni legate alla mobilità. I numeri raccolti sono tutti autocertificati dai Comuni. In primo luogo è stato chiesto ai municipi di indicare il modal share del proprio territorio, ossia il tipo di veicolo (auto, moto/scooter, trasporto pubblico, bici, piedi) utilizzato dagli abitanti per gli spostamenti sistematici all’interno del centro urbano.
Legambiente ha costruito un indicatore in grado di valutare l’offerta ciclabile di una città considerando i km di piste ciclabili in sede propria, i km di piste ciclabili in corsia riservata, i km di piste su marciapiede, i km di piste promiscue bici/pedoni, le zone con moderazione di velocità a 20 e 30 km/h e l’estensione delle isole ciclopedonali.
Con queste informazioni opportunamente pesate (viene ad esempio assegnato un valore assai diverso ai percorsi destinati a un uso urbano e quotidiano e a quelli ricreativi) è stato costruito l’indice delle ciclabili equivalenti, che misura la lunghezza (in metri/100 abitanti) di tutti i percorsi potenzialmente accoglienti per la bici.

 

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Pubblicato il: 29 aprile 2015

Argomenti: Mobilità, Pisa

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