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warioware

Benvenuti a VideogioQ, la rubrica sui videogiochi di PaginaQ. Un po’ in controtendenza rispetto al panorama dell’informazione videoludica italiana, che si concentra sui giochi e le console nuovi da avere, ho deciso di prepararvi ogni settimana proposte e recensioni che riguardino bei giochi reperibili in italiano e a poco prezzo, quando non gratuiti.

Oggi vi racconto di un personaggio che sento a me assai vicino, un uomo avido, baffuto e sgradevole, che convince i propri amici a sviluppare videogiochi con lui col semplice miraggio del lucro. È Wario, uno dei più famosi antieroi della Nintendo, a cui dal 2003 è dedicata una serie sperimentale di giochi chiamata Warioware.

La premessa di ogni capitolo di Warioware è la seguente: superare un centinaio e più di brevissimi microgiochi. Ognuno di questi dura cinque secondi e inizia con il comando da eseguire. “Qua la zampa!” e un dolce Border Collie vi chiede, appunto, di stringergli la zampa. “Marcia!”, e si deve stare al passo con una fila di pinguini. Oppure ci si ritrova, in riva al mare e nei panni di una bella fanciulla affranta per amore, a tirar su col naso un lungo moccolo. Se non capite in tempo cosa fare, o se sbagliate, perdete una vita.

Poetici, anarchici e spesso decisamente folli, i giochi di Warioware si ripresentano puntuali all’uscita di ogni nuova console Nintendo, come banco di prova per usi stravaganti dei controller e come scusa per giocare con gli amici. Citerò tre capitoli su tutti, anche perché si tratta di titoli che, nei rivenditori e al mercato dell’usato, vi tirano praticamente dietro: Warioware Touched (Nintendo DS), un’ottima introduzione alla serie; Warioware Smooth Moves (Wii), uno dei migliori da giocare in gruppo, e Warioware Do It Yourself (Nintendo DS), che vi permette di creare e scambiare i vostri microgiochi su internet e con gli amici.

È proprio con Do It Yourself che mi piace chiudere, perché si tratta di un esperimento coraggioso, uno dei pochi “giochi per imparare a fare giochi” messi in commercio recentemente da una multinazionale, e la cura messavi per creare un programma di editing semplice ma flessibile, è quasi commovente. Quindi ve lo consiglio se intendete cimentarvi con la creazione di giochi, foss’anche per un uomo avido, baffuto e sgradevole.

 

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Pubblicato il: 9 febbraio 2014

Argomenti: Quaderni, VideogioQ

Visto da: 774 persone

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