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Guardia di Finanza a scuola. L’intervento degli antiprobizionisti

marjuana

L’arrivo della Guardia di Finanza al Pacinotti, non un blitz ma un intervento concordato e appoggiato dalla dirigente scolastica e approvato all’unanimità dal consiglio di istituto, ha suscitato dibattito in città: è giusto criminalizzare i ragazzi nelle ore di scuola? Hanno fallito i genitori o la scuola? È stato un intervento necessario?
Sull’argomento interviene l’Osservatorio Antipro/Canapisa Crew

Quello che è successo martedì scorso all’ITC Pacinotti, dove la Guardia di Finanza è entrata coi cani antidroga per cercare hashish e marijuana su richiesta della preside e del Consiglio d’Istituto, è un episodio molto grave che non va sottovalutato e che dimostra ancora una volta che la cosiddetta “guerra alla droga” non è altro che una guerra contro le persone colpevoli di utilizzare sostanze proibite, anche se queste sostanze (come nel caso dei derivati della cannabis) sono molto meno pericolose di altre sostanze (come l’alcool, il tabacco e gli psicofarmaci) legalmente in commercio.

Nelle ore in cui le loro classi venivano ispezionate dai finanzieri e dai loro cani, le studentesse e gli studenti dell’ITC Pacinotti avrebbero dovuto far lezione, imparare delle cose, socializzare con le loro compagne e i loro compagni. In quelle ore, invece, sono stati vittime di una operazione poliziesca che ha prodotto il sequestro di alcuni grammi di sostanza proibita e la segnalazione di sei loro compagne e compagni alla Prefettura come consumatori di “stupefacenti”. Di queste sei persone, peraltro, solo una è stata trovata in possesso di cannabis, gli altri (se è vero quello che hanno riferito gli organi di stampa) sono stati segnalati semplicemente perché i cani avevano sentito addosso a questi degli strani odori. A scuola quella mattina gli studenti hanno probabilmente imparato soprattutto a non fidarsi della loro dirigente scolastica (che ha chiamato la Finanza) e neanche dei loro insegnanti, se è vero che, invece di proteggere le loro alunne e i loro alunni, sono stati vergognosamente complici (attivi o silenziosi) di un intervento che cambierà per sempre in peggio la vita delle persone “segnalate”. Se è vero, infatti, che con l’abolizione della Fini-Giovannardi comporta solo la segnalazione alla Prefettura senza sanzioni ulteriori, è anche vero che quando si è segnalati come consumatori di sostanze proibite, si rimane segnalati per sempre e quindi, ad esempio quando si va a rinnovare o a richiedere la patente di guida, si viene costretti a sottoporsi agli umilianti e costosissimi test antidroga.

Le leggi antidroga sempre più feroci in vigore negli ultimi anni non hanno minimamente fatto diminuire il consumo di sostanze proibite, ma sono responsabili da sole di oltre il 30% della popolazione carceraria e grazie a queste leggi solo dal 1991 sono state colpite da sanzioni amministrative o penali più di 880mila persone. Una cifra che da sola basta a testimoniare quanto il proibizionismo sia una forma di persecuzione di massa che colpisce le persone per il loro stile di vita. Noi siamo contenti che, a pochi giorni dalla manifestazione nazionale antiproibizionista dell’8 febbraio, sia stata abolita dalla Corte Costituzionale la Fini-Giovannardi e sappiamo che è anche una nostra vittoria. Questa vittoria, però, non ci basta. Vogliamo l’abolizione di tutte le leggi proibizionisti, perché episodi come quello che è successo martedì all’ITC Pacinotti diventino soltanto ricordi della barbarie di un passato che fu.

Osservatorio Antipro/Canapisa Crew

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Pubblicato il: 15 marzo 2014

Argomenti: Pisa, Sociale

Visto da: 1682 persone

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