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Mattonaia, bando atteso fra un mese. UCIC: “Dubbi sulla legittimità dell’operazione”

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Annunciato per ottobre il bando per la Mattonaia sarebbe alle battute finali. Un mese il tempo stimato per la sua pubblicazione: “La struttura del bando è definita – spiega l’assessore Andrea Serfogli – i progetti esecutivi sono pronti. Sono in corse le verifiche e si sta lavorando al disciplinare”.

Il bando, così come annunciato, prevederà una permuta della Mattonaia, valore stimato di 2,9 milioni di euro, più 1,1 milione di euro in cambio della realizzazione di un pacchetto di lavori pubblici: la pavimentazione di Lungarno Pacinotti, riqualificazione di via Pietrasantina e la sistemazione della piazza retrostante la chiesa di san Michele in Borgo. Ad essere inclusi nel bando saranno anche i lavori per le fognature di Marina di Pisa.

Un’operazione che già al momento della sua votazione in consiglio comunale aveva suscitato perplessità e scontri, e che oggi torna ad essere messa sotto accusa da Una città in comune – Prc. Il gruppo consigliare ha presentato un’interrogazione con cui si chiede di riferire prima della pubblicazione del bando, sulle verifiche legali e contabili in merito alla legittimità dell’iniziativa, ma anche se esistano precedenti di operazioni di questo tipo.

All’origine di queste richieste il fatto che la Mattonaia fu realizzata, come viene spiegato nell’interrogazione, “in gran parte con fondi pubblici destinati all’edilizia popolare”. È legittimo chiede Una città in comune che “i proventi di questa operazione siano dirottati su altre tipologie di opere pubbliche e non reinvestiti in edilizia popolare?”

L’operazione Mattonaia, iniziata nel 1984, fu finanziata con fondi Gescal, i soldi trattenuti dalle buste paga dei lavoratori e destinati all’edilizia popolare. “L’immobile – dice Ciccio Auletta – fa parte del patrimonio del Comune di Pisa, quello che ci chiediamo è se sia legittimo che fondi che avevano un’evidente destinazione sociale siano poi spostati su interventi di altra natura”.

Dunque la richiesta è di scoprire le carte in modo da consentire una verifica sulla legittimità dell’operazione. E se la verifica non sarà possibile attraverso il canale del consiglio comunale, “a esprimersi sulla legittimità – dice Claudio Lazzeri dell’Unione Inquilini – saranno la Corte dei Conti e dal TAR”.

Le perplessità sono anche su un’operazione non facile data la stagnazione del mercato immobiliare e la situazione di crisi perdurante: “Una stima ipotizza che per la ristrutturazione della Mattonaia serviranno circa 1,5 milioni di euro – dice Auletta – Se a questo aggiungiamo le opere pubbliche previste dalla permuta ci chiediamo, quanti soggetti sono in grado in questa fase di affrontare una simile operazione?”.

Ma la contestazione dell’operazione Mattonaia è data anche da una visione molto differente su quali siano le esigenze della città.

“A fronte di un centinaio di famiglie su cui pende lo sfratto e per cui il prefetto vicario Valerio Massimo Romeo ha detto che non sarà data un’ulteriore proroga allo stop delle esecuzioni – dice Virgilio Barachini dell’Unione Inquilini – crediamo che la Mattonaia in questo momento dovrebbe essere usata per dare risposte all’emergenza abitativa”.

Case parcheggio insomma, in grado di consentire il passaggio da casa a casa per le famiglie. “Questo non significa che la soluzione che proponiamo debba essere definitiva”, conclude Barachini. “Passata l’emergenza abitativa, che ora ha bisogno di risposte, la Mattonaia potrà comunque essere messa in vendita. Magari beneficiando di una ripresa del mercato immobiliare”.

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