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Assicurazioni per i consiglieri, cortocircuito fra tecnici e politici

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“I consiglieri si stanno muovendo in modo autonomo, e non solo quelli del Pd. Io ancora non mi sono attivato ma ci sto pensando”. Il presidente del Consiglio comunale di Pisa Ranieri Del Torto non smentisce le indiscrezioni di questi giorni a proposito delle polizze assicurative che i colleghi di assemblea sarebbero pronti a stipulare per tutelarsi dalle richieste di risarcimento avanzate in caso di approvazione di delibere rivelatesi poi illegittime, come successo nel caso delle recenti condanne della Corte dei Conti per danno erariale. Se le forze politiche preferiscono non parlare di sfiducia negli uffici e i pareri sull’opportunità di assicurarsi sono discordanti, il funzionamento della macchina comunale viene messo in discussione da maggioranza e opposizione. Critiche che hanno causato la reazione dura di Pietro Pescatore, il dirigente della segreteria del Consiglio comunale e Politiche della casa. Chiamato in causa da un articolo comparso sulla Nazione di sabato 1, Pescatore ha minacciato le dimissioni nel caso di sfiducia nel suo operato. “Francamente non mi sarei mai aspettato che dopo ben 21 anni ininterrotti di direzione del consiglio comunale – ha scritto Pescatore in una nota – potessi essere accusato di commettere ingiustificabili errori tali da costringere i componenti di maggioranza a tutelarsi attraverso idonee polizze assicurative”.

“Mi sembra una cosa abbastanza normale che ci si possa assicurare per evitare di essere esposti al risarcimento danni nel caso di un mero errore materiale – afferma il capogruppo del Pd Ferdinando De Negri – io stesso credo che lo farò presto”. Nient’altro che una forma di prudenza insomma, che però non impedisce a De Negri di ammettere che “per i lavori della I e della IV commissione (quelle che si occupano direttamente di impegni di spesa ndr) in alcuni casi sarebbe auspicabile che gli uffici mettessero a disposizione dei consiglieri una documentazione più completa”.

Anche i consiglieri di Sel meditano sull’opportunità di assicurarsi. “Per un gruppo piccolo come noi – spiega il capogruppo Simonetta Ghezzani – è difficile andare a fondo nelle questioni contabili. Per questo stiamo pensando di ricorrere ad una polizza”. Anche Ghezzani preferisce non parlare di sfiducia: “Non voglio alimentare il conflitto tra politici e figure tecniche, ma siamo di fronte a fatti oggettivi”, dice. “Di fronte ai pareri discordanti degli uffici, come nel caso di Villa Madrè, c’è un discorso di responsabilità personale e quindi di auto tutela”.

Di ribaltamento del ruolo di consigliere comunale parla invece il capogruppo di Una città in comune Francesco Auletta. “È il sindaco che nomina i dirigenti del Comune, i quali devono rispondere alla politica. In questo caso si ricorre ad una compagnia assicurativa perché l’amministrazione non tutela i consiglieri. Ma se i consiglieri non si fidano dei dirigenti siamo al cortocircuito politico”. Per Ucic si tratta insomma di un problema di “qualità dell’amministrazione”: “Su molte cose si sta andando troppo veloce, troppe varianti e troppe deleghe sulle opere pubbliche” prosegue Auletta, che non vuol nemmeno sentir parlare di assicurazione: “Se la cosa non fosse smentita dagli altri consiglieri io andrei dal Prefetto a rimettere le mie funzioni”.

Nemmeno sotto il vessillo dei 5Stelle si pensa alle polizze. “Noi leggiamo sempre con molta attenzione gli atti” assicura il capogruppo del M5S Valeria Antoni, “questa è la nostra assicurazione, quella di aver candidato persone competenti, come Elisabetta Zuccaro che per noi partecipa ai lavori della IV Commissione. Non so se questo vale per tutte le forze politiche”.

Restando in area di opposizione, Noi adesso Pis@ e Forza Italia considerano legittimo il ricorso alle assicurazioni contro le richieste di risarcimento. “Nel momento in cui gli uffici danno l’ok – afferma il capogruppo di Noi adesso Pis@ Diego Petrucci – il consigliere dovrebbe essere tutelato da iniziative successive. Non siamo tuttologi, per questo ci sono i tecnici e i dirigenti, pagati lautamente tra l’altro, se c’è la regolarità tecnica non dovrebbe esserci rivalsa economica. Se c’è un errore nel parere di regolarità dovrebbe essere il dirigente a pagare. Siamo di fronte ad una degenerazione della politica”.

Giovanni Garzella, capogruppo di Forza Italia, è ancora più esplicito: “Il problema non è l’assicurazione, siamo di fonte ad una deriva della politica che conduce ad un grave cortocircuito: fino a vent’anni fa era la politica ad essere responsabile delle decisioni, tutte le delibere passavano dal Consiglio comunale e gli assessori firmavano le pratiche. Adesso ci sono i tecnici e le responsabilità si rimbalzano”. Anche per Garzella siamo di fronte ad una questione di efficienza della macchina amministrativa: “C’è troppa fretta nel trattare le pratiche, il Consiglio dovrebbe avere più strumenti e più tempo, così le commissioni, in modo da poter approfondire le questioni”.

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Pubblicato il: 5 novembre 2014

Argomenti: Pisa, Politica

Visto da: 755 persone

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