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“Come bere un bicchier d’acqua”, ma se la fontanella non c’è? Una città in Comune lancia la mappa

acqua

La lista civica parte dall’assunto che è sempre più difficile trovare fontanelle pubbliche in città. E chiede a tutti di segnalare le fontane chiuse o inutilizzabili che incontrano


“Non c’era una fontanella, lì? Si, c’era. Peccato che sia chiusa, il rubinetto piombato o smontato, o che magari gira, però non esce nemmeno una goccia”. È la denuncia lanciata dalla lista Una città in comune-Prc, promotrice di un’iniziativa di segnalazione delle fontane chiuse o inutilizzabili presenti in città.

L’assunto di partenza è che alle fontane pubbliche ci si pensa solo quando se ne ha bisogno: “Per pulire la faccia a un bambino, per lavarsi le mani, per riempire una bottiglietta vuota, per un cane assetato. O per bere banalmente un bicchier d’acqua senza dover tirare fuori da cinquanta centesimi a un euro, a seconda dei prezzi del negozio più vicino”.

E siccome si tratta di bisogni naturali e frequenti, la disponibilità di fontane pubbliche dovrebbe essere adeguata e proporzionata. E invece, lamentano da Una città in Comune, le fontane disponibili sono sempre meno e sempre più isolate.

“Abbiamo già presentato un’interpellanza in Consiglio Comunale per chiedere spiegazioni all’Amministrazione a proposito della chiusura di alcune fontanelle, ma vorremmo portare avanti questa campagna per tutti i luoghi in cui l’acqua pubblica non è più disponibile”, spiegano.

Per questo chiedono l’aiuto di tutta la cittadinanza: “Segnalaci le fontanelle pubbliche chiuse (da poco o da molto tempo) che trovi in città. Scrivi a: fontanechiusepisa@gmail.com“. Un primo passo per una mappatura del fenomeno.

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Pubblicato il: 10 aprile 2015

Argomenti: Politica, Sociale

Visto da: 734 persone

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