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Le minoranze all’attacco: “Ecco perché non abbiamo votato il bilancio consuntivo”

Mélisande*-flickr

Dopo aver abbandonato il consiglio comunale durante la discussione sul bilancio consuntivo SEL, Una città in comune – Prc e il gruppo misto denunciano una scarsa considerazione delle opposizioni da parte di giunta e maggioranza


“Se le proposte delle opposizioni non verranno tenute in adeguata considerazione in Conferenza dei capigruppo, se continueremo a trovarci davanti solo chiusure, dovremo capire come adeguare il nostro comportamento”. Così Armando Paolicchi del gruppo misto, insieme a Ciccio Auletta di Una città in comune – Prc, Simonetta Ghezzani di Sel, che insieme a Stefano Landucci e Marco Ricci martedì hanno lasciato il consiglio comunale al momento della discussione sul bilancio consuntivo.

Un gesto di “protesta forte”, spiegano, dettato da scarsa “gestione democratica della giunta e delle forze di maggioranza”.

Da lato c’è la contestazione della decisione di anticipare il consiglio a martedì e di attuare poi una sospensione di tre settimane in vista delle elezioni regionali. Dall’altro dice Ciccio Auletta “un sistematico atteggiamento che respinge le proposte dell’opposizione. Ultima in ordine di tempo la questione dell’alienazione del palazzo dell’ex Telecom per cui era stato chiesto di ascoltare in commissione i dirigenti, rimandando di una settimana il voto, che in vece è stato portato in consiglio”.

A questo si aggiunge, spiega Simonetta Ghezzani, anche la mancata applicazione delle mozioni approvate dal consiglio comunale, come quella sul ripristino dello scuolabus per i bambini del campo della Bigattiera, o quella sull’elaborazione di un piano per le antenne della telefonia mobile, entrambe votate all’unanimità”.

Lo stesso vale, ricorda Auletta “per l’ordine del giorno sull’ex spiaggia americana, con cui il consiglio esprimendosi a favore della spiaggia libera, dava mandato alla commissione competente di elaborare un atto di indirizzo. Invece ieri (mercoledì, ndr) la Giunta si è espressa sulla questione scavalcando di fatto la commissione“.

Insomma dicono con voce unanime i consiglieri delle minoranze di sinistra, “assistiamo a uno svuotamento del ruolo delle assemblee elettive che hanno senso se solo se sono ascoltate”.

Fra gli esempi di indisponibilità più volte sollevati il ripetuto rinvio della mozione sull’accoglienza dei profughi presentata da Una città in comune – Prc, ha cui il PD risponde con una nota del suo capogruppo Ferdinando De Negri: “Il Sindaco Marco Filippeschi al termine del Consiglio comunale ha chiesto di poter fare un’audizione in seconda commissione per discutere dell’argomento dell’accoglienza dei profughi nella nostra città. Così rispondiamo a chi pensa che il PD voglia sottrarsi al dibattito su un tema che ci sta molto a cuore, come l’accoglienza ai migranti. Crediamo, tuttavia, che il dibattito in Consiglio sia da farsi in modo aperto e approfondito e dando a tutte le forze politiche di portare il proprio contributo. Quindi non con una mozione, come è stato proposto dalle minoranze, ma con un “argomento”, che dia la possibilità a tutte le forze di produrre propri documenti e presentarli all’intero Consiglio”.

Ma questa appunto è solo uno dei casi che le opposizioni di sinistra contestano, fra i quali c’è anche la mancata istituzione di una commissione di inchiesta per il caso dell’ex Stallette. Il fatto stesso dice Stefano Landucci “di stravolgere la programmazione dei consiglio comunale a uso e consumo della maggioranza, dimostrano un non enorme rispetto dei consiglieri riducendo di fatto il consiglio a mero organo di ratifica”.

Decidere di non partecipare alla discussione sul bilancio – dice Simontetta Ghezzani – non è stata una decisione presa ala leggera. E ascoltando la discussione in streamin8 ho trovato quanto meno curioso che non si sia accennato al taglio della spesa nel settore del sociale, che passa da 14,709 milioni del 2013, a 12,983 milioni nel 2014, mentre la previsione assestata di spesa era di 14,375 milioni”.

Insomma, conclude Auletta, “se fino a oggi abbiamo giocato a carte scoperte, garantendo i numeri legali e rispettando tutti i passaggi degli iter istituzionali da oggi ci sentiamo con le mani libere”.

f.p.

 

Foto di Mélisande* – Flickr

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Pubblicato il: 15 maggio 2015

Argomenti: Pisa, Politica

Visto da: 667 persone

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