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Mi scrive la piccola Giorgia Meloni da Roma: “Ave Mongè, so’ ‘na bbambina de trentasette anni che tte segue sempre daa’ casetta sua naa’ Garbatella. Ma brutto anfame bbrutto, che ce lo vuoi de mette’ un viddeogioco daa’ sterminata produzzione nazzionale naa’ rubbrica tua? Eddàje! Saluti romani, tua Giorgia.”

Ma senza meno, mia dolce ammiratrice. Lasciando bei frammenti di storia come il Commodore 64 o le software house di oggi a futuri approfondimenti sul patrio videoludo, oggi parliamo di Lumen et umbra, un gioco di ruolo testuale via internet, attivo dal 1994. Per farvi un’idea, prendete World of Warcraft, toglietegli tutta la grafica e ambientatelo in una Roma imperiale ridipinta secondo i canoni del fantasy anni ’80. Dopodiché aspettate vent’anni, durante i quali legioni di giocatori (e giocatrici!) da tutto lo Stivale hanno combattuto mostri, forgiato alleanze e rivalità, il tutto per ambire un giorno a diventare Immortali, degni di dotare il gioco di nuovi scenari, nuovi tesori e nuove avventure di loro pugno.

Non è un’esperienza per tutti, e non mi riferisco solo allo sforzo d’immaginazione necessario per godersela: in quanto riscrittura di un Multi User Dungeon in inglese, tutti i comandi del gioco (come open, kill, take…) sono rimasti nell’albionico idioma, ma solo quelli. Appena creato il vostro personaggio, oltre ad una quest introduttiva per apprendere i rudimenti del gioco e familiarizzare con l’interfaccia, avrete a disposizione una moltitudine di guide, sia all’interno di LeU, che nel sito ufficiale e nei vari siti di appassionati in giro per il web. Fatti i primi passi, c’è un mondo sconfinato da esplorare, da soli o in compagnia, composto da quasi diecimila aree diverse.

Se Lumen et umbra è diventato un classico, finendo persino nei documentari della Rai, è tutto merito del suo lato sociale, del suo gergo, della profondità del gioco e della irripetibile personalità che Alma Civitas e dintorni hanno lentamente acquisito, partorendo Gilde e Clan in una perenne girandola di tornei e prese per il culo. Perdersi nelle improbabili viuzze koatte del quartiere Pannoniko è un’epitome dell’italica vis contaminativa che rende questo gioco coinvolgente come pochi altri.

Lumen et umbra è completamente gratuito. Su www.leu.it è possibile scaricare uno dei tanti client per giocare, anche da piattaforme mobili. Per ulteriori informazioni, su it.lumenetumbra.wikia.com si trova la wiki ufficiale.

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Pubblicato il: 30 marzo 2014

Argomenti: Quaderni, VideogioQ

Visto da: 684 persone

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