Il discorso del Questore Gianfranco Bernabei alla Festa della Polizia, che si è tenuta lo scorso sabato 10 maggio nella Chiesta di San Francesco.
Solo poche parole per rivolgere innanzitutto un sentito ringraziamento alle autorità civili e militari intervenute alla celebrazione odierna , al Sig Prefetto Francesco Tagliente al Vice Sindaco di Pisa Paolo Ghezzi, ai colleghi della Polizia di Stato e dell’Amministrazione Civile dell’Interno in servizio e in quiescenza, ai rappresentati delle OO.SS , all’ANPS presente con il suo direttivo e con numerosi soci. Anche quest’anno l’anniversario del 162° anno dalla fondazione della Polizia di Stato viene celebrato in forma sobria e ristretta in ossequio al rinnovato indirizzo governativo ed all’insegna del tema “Esserci Sempre”.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel suo messaggio indirizzato per l’occasione, al Capo della Polizia ha ricordato come il nostro sia “un lavoro difficile e rischioso, non sempre gratificato, per il quale la comunità nazionale avverte di poter contare sulla elevata professionalità, sullo spirito di abnegazione e sullo spiccato senso del dovere degli appartenenti alla Polizia di Stato, presidio irrinunciabile in uno Stato democratico, che va costantemente curato e valorizzato”.
“La Polizia di Stato – ha detto il Capo della Polizia Alessandro Pansa – è un organismo del quale l’Italia può andare fiera, formato da donne e da uomini che hanno collocato il rispetto della democrazia e della legge in cima alla lista dei valori in nome dei quali ogni giorno mettono in gioco la loro intelligenza e la loro incolumità.”
È stato questo un anno intenso ed impegnativo anche nella provincia di Pisa, sia per le attività di contrasto al crimine che per quelle di ordine e di soccorso pubblico, che ci hanno appunto visti sempre presenti al fianco della comunità civile di questa provincia.
Sono stati complessivamente 367 i servizi di ordine pubblico effettuati con il concorso dell’Arma dei Carabinieri e di tutte le altre forze e corpi di polizia, alcuni dei quali particolarmente delicati per il difficile equilibrio da mantenere tra il diritto a manifestare le proprie opinioni, fortemente avvertito in un periodo di crisi economica come quella che stiamo vivendo ed il rispetto delle regole di convivenza civile.
Grazie alla sapiente opera di gestione dei funzionari preposti alla direzione dei servizi ed alla fondamentale opera di pianificazione e mediazione svolta dagli uomini della Digos, non si sono pressoché registrati incidenti di piazza.
Ricordo lo sgombero delle bancarelle di Piazza Duomo giunto all’epilogo dopo una vertenza trascinatasi per anni e concluso con momenti di forte tensione nel mese di ottobre. Lo sgombero del “colorificio sociale” portato a conclusione con una lunga e paziente opera di mediazione che è però valsa al raggiungimento dell’obiettivo, senza l’uso della forza.
Quello più recente dell’ex distretto militare e la gestione di manifestazioni complesse come “Canapisa” che tra poche settimane si riproporrà nella sua annuale edizione o come il raduno nazionale degli anarchici di appena pochi giorni fa la cui scia di polemiche connessa agli imbrattamenti delle vetrine e dei muri ha riproposto, ove ce ne fosse ancora bisogno, la delicatezza delle scelte che la gestione dell’ordine pubblico richiede orientate in quel caso come negli altri, alla salvaguardia innanzitutto dell’incolumità pubblica…Altrettanto intensa è stata l’attività di contrasto al crimine che ha registrato soddisfacenti risultati.
Dall’arresto degli autori della grave rapina al portavalori di Pontedera nel corso della quale un testimone veniva ferito ad un occhio da un colpo di pistola, ad importanti indagini antidroga. Due gravi episodi di follia urbana si sono purtroppo registrati nel corso dell’anno ma per entrambi, grazie ad un’efficace azione degli investigatori della Squadra Mobile, sono stati prontamente identificati gli autori.
Il primo accaduto il 21 giugno scorso in pieno giorno ed in una delle zone più centrali della città allorquando senza alcuna spiegabile ragione un uomo aggredì alle spalle un giovane intento a parcheggiare uno scooter versandogli addosso dell’acido e dandosi subito dopo a precipitosa fuga. Poche ore dopo, Alberto Mennucci veniva rintracciato e tratto in arresto. Spiegherà di aver agito per obbedire ad una voce che gli intimava di colpire.
Ancora viva è la commozione per la morte del giovane cameriere bengalese Zakir di soli 34 anni, anch’egli vittima di un balordo verosimilmente ubriaco che senza ragione lo ha colpito a morte con un pugno. La forte mobilitazione seguita a questo odioso crimine ha consentito nell’arco di pochi giorni, di identificare l’assassino e i suoi giovani favoreggiatori.
A queste attività si aggiunge quella di non minore importanza di prevenzione che ha registrato 111 fogli di via obbligatori, 19 Daspo, 7 sorveglianze speciali, quella di polizia amministrativa con decine di sanzioni irrogate e con 3 chiusure ex art 100 Tulps; dell’ufficio immigrazione con 11.585 permessi di soggiorno rilasciati, 115 espulsioni e 98 ordini di allontanamento; della polizia ferroviaria con 24 arresti e 131 denunce a piede libero, della polizia di frontiera con 1.300.000 passeggeri circa controllati, 64 respingimenti. 13 arresti e 73 denunce a piede libero; della polizia postale con l’importante attività di contrasto ai reati informatici, della stradale con oltre 300 incidenti rilevati di cui purtroppo 8 con esito mortale oltre alla preziosa attività di sanzione delle violazione del cds.
Con una certa soddisfazione registriamo gli effetti positivi del duro impegno profuso dalle forze di polizia negli ultimi dodici mesi , che nonostante i segnali di inversione di tendenza dell’ultimo periodo, connessi si auspica, a fattori contingenti e a dispetto dei ripetuti ed a volte ridondanti allarmi sulla sicurezza urbana, registrano invece, secondo i dati ufficiali della banca dati del Ministero dell’Interno, un andamento decrescente dei reati complessivamente scesi dell’8,12 per cento con punte del -10,95 % i furti – 29,17 % le rapine.
Certo questo non deve in alcun modo indurci a facili trionfalismi perché anche uno solo dei delitti perpetrati rappresenta comunque una ferita alla comunità ed una sfida da raccogliere con determinazione ed impegno, tuttavia ritengo sia nostro dovere, oltre che produrre sicurezza, comunicare sicurezza non solo per consolidare la percezione della qualità del servizio reso, ma anche per cementare e rafforzare quel senso di partecipazione e di collaborazione da considerare ormai aspetto ineludibile dell’odierno concetto di sicurezza.
“Dobbiamo guardare al futuro – ci ha ricordato il Ministro dell’Interno Angelino Alfano – con orgoglio per quello che è stato fatto e con ottimismo e fiducia per quello che ancora c’è da fare. La battaglia contro il crimine e a difesa dei valori e dei principi che regolano il vivere civile si vince se siamo tutti dalla stessa parte”.
E da questo punto di vista, avvertiamo con forza la vicinanza della cittadinanza pisana che attenta e solerte non manca di sostenere in ogni modo il lavoro della donne e degli uomini della Polizia di Stato i quali continueranno con impegno ed abnegazione a servirla e proteggerla.
Grazie
Gianfranco Bernabei