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Ed eccoci arrivati anche questo mese all’ultimo film a tema. Per il mese di giugno avevo scelto la fotografia come tema pensando anche alla maratona fotografica di Imago avvenuta il 30 maggio e alla coincidenza del film su Vivian Maier in visione al cinema Arsenale. A parte il famosissimo Blow Up di Antonioni (di cui come si fa a scrivere una recensione, Blow Up è un film che si guarda e basta), lì per lì non mi sono venuti in mente molti film a tema.

A casa avevo in prestito Eloquent Nude sul rapporto tra Edward Weston e Charis Wilson, e anche il documentario The Woodsmans era da tempo che volevo vederlo. Poi mi sono detta, documentari basta perché comunque a me piacciono di più i film con gli attori, gli effetti speciali, le trame, le colonne sonore e tutto il resto; però Palermo Shooting è stato proprio una delusione.

Arrivata alla fine del mese quindi mi sono ritrovata con un’ultima chance di vedere un bel film, e dopo accurata ricerca avevo scelto un film svedese del 2008 intitolato Everlasting Moments, molto apprezzato dalla critica non italiana perché non riesco a trovarlo e forse in Italia non è proprio uscito. Ecco la trama copiata pari pari dal sito mymovies: “Svezia, primo decennio del Novecento. In un momento di cambiamento e di fermento sociale, di guerra e di povertà, una giovane lavoratrice, Maria, vince un apparecchio fotografico ad una lotteria. La decisione di tenerla per sé anziché rivenderla le cambierà completamente la vita, consentendole di poter vedere il mondo con nuovi occhi e di incontrare l’affascinante fotografo “Piff Paff Puff”. I problemi cominciano quando il marito ubriacone e fedifrago di Maria, non vede di buon occhio la nuova passione della moglie e le sue amicizie.” Bellino, no?

Quindi ho deciso di andare sul sicuro. Vedere un film che mi è piaciuto molto ma di cui ricordo molto poco la trama, e infatti non ricordavo neanche che uno dei protagonisti aveva a che fare con la fotografia: City of God.

City of God è un film brasiliano del 2002 di Fernando Meirelles e se non l’avete visto fatelo. È un film violento perché racconta le guerre tra gang in una favela di Rio de Janeiro e certe scene fanno male. Ma racconta anche la storia di due ragazzini, uno che vuole fare il fotografo e l’altro che vuole fare il criminale; tutto nelle strade labirinto della Cidade de Deus. Il film è proprio girato là dentro e anche la maggior parte degli attori provenivano da lì. Ha un ritmo veloce, le cose succedono velocemente nelle favelas, ma ogni tanto si balla anche la samba e la musicalità della lingua brasiliana sembra avere il potere di farti scordare tutto il brutto. La fotografia è notevole.
Poi ci poteva essere anche Hitchcock con La finestra di fronte, ma anche quello è un film che si guarda e basta, no?

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Pubblicato il: 29 giugno 2014

Argomenti: Cinema, Videoteque

Visto da: 808 persone

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