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Siamo quello che mangiamo Attività fisica e infrastrutture per combattere l’obesità

fatman

Le modifiche agli ambienti in cui le persone vivono e lavorano sono tra le soluzioni tentate per combattere l’obesità: ma quale di queste ha un impatto reale?


Un articolo pubblicato nel mese di marzo su Obesity Reviews dai ricercatori della Drexel University School of Public Health (S. L. Mayne,  A. H. Auchincloss and Y. L. Michael. Impact of policy and built environment changes on obesity-related outcomes: a systematic review of naturally occurring experiments), passa in rassegna lo stato della scienza, da un punto di vista sostanziale e metodologico , analizzando i dati della letteratura del periodo 2005-13, per individuare quali sono gli interventi politici più efficaci  nella lotta all’obesità.

Nel corso degli ultimi 50 anni, le modifiche di ambiente e stile di vita hanno influenzato la dieta e l’attività fisica delle popolazioni, soprattutto occidentali, provocando l’attuale pandemia di obesità; ricercatori e politici sono sempre più interessati alla messa a punto di strategie di miglioramento, a livello di popolazione, di  attività fisica e dieta, per ridurre i costi sanitari e umani delle patologie legate all’obesità che, nel mondo occidentale, rappresentano la prima causa di morte prematura.
Vietare la pubblicità dei “cibi spazzatura” e le bibite zuccherate nei distributori automatici delle scuole, realizzare aree verdi o centri sportivi, indicare i valori nutrizionali degli alimenti sulle confezioni  o sui menù dei ristoranti: queste modifiche agli ambienti in cui le persone vivono e lavorano sono tra le soluzioni tentate: ma quale di queste ha un impatto reale?

Per rispondere a questa domanda, molti ricercatori di salute pubblica sfruttano “esperimenti naturali”, osservando il consumo di calorie o i livelli di attività fisica delle persone, sia prima e dopo una politica di intervento, sia attraverso il confronto con un “gruppo di controllo” di individui non sottoposti allo stesso cambiamento.
Gli studi suggeriscono un’associazione positiva tra chi vive vicino a aree verdi, strutture ricreative e parchi giochi e maggiori livelli di attività fisica in adulti e bambini, e un’associazione positiva tra  qualità dell’ambiente, dieta salutare e minore prevalenza di obesità .
I limiti di questi studi, sottolineano gli autori della review, risiedono nel fatto che analizzano i cambiamenti dello stile di vita e della qualità della dieta a breve termine e solo raramente studiano il peso, l’indice di massa corporea della popolazione coinvolta, o altri parametri più significativi quali l’aumento costante, duraturo e significativo dell’attività fisica svolta, gli unici che possono davvero promuovere un reale effetto a lungo termine.

Gli “esperimenti naturali” possono comunque  svolgere un ruolo importante nell’individuare interventi efficaci e i risultati della review suggeriscono che alcuni tipi di intervento hanno più successo di altri .
Le modifiche con forti impatti sono state quelle che hanno migliorato la qualità nutrizionale degli alimenti consumati:  il divieto di utilizzare acidi grassi trans, le limitazioni alla vendita di alimenti e bevande zuccherate, nelle scuole e nei luoghi di lavoro,  i limiti di reperibilità di alimenti ad alto contenuto di grassi e l’incentivare, da parte delle persone a basso reddito,  l’utilizzo dei buoni pasto per aumentare l’acquisto di frutta e verdura .
Le modifiche che, a oggi, hanno prodotto poco o nessun impatto sul cambiamento della dieta sono l’obbligo di informazioni  nutrizionali su etichette degli alimenti e menù dei ristoranti e  la costruzione di supermercati in zone svantaggiate, allo scopo di favorire la cucina casalinga in alternativa al fast food.

L’attività fisica è favorita dal miglioramento delle infrastrutture che permettono il trasporto attivo, ossia piste ciclabili e percorsi pedonali.
E noi  ci mettiamo subito al lavoro, con la creazione di un gruppo aperto su Facebook, Quadrivio , per aumentare il livello di attività fisica dei lettori di paginaQ: vi aspettiamo, per percorsi, appuntamenti  e camminate…

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Pubblicato il: 25 aprile 2015

Argomenti: Quaderni, Siamo quello che mangiamo

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