Il consiglio di amministrazione dell’azienda regionale per il diritto allo studio ha dato il via libera alla proposta avanzata dagli studenti per l’introduzione delle camere miste. Un modo per evitare diseguaglianze nello scorrimento delle graduatorie
Negli Usa sono già decenni che le università propongono le cosiddette gender-neutral rooms, stanze di genere neutro, camere da letto dove ragazzi e ragazze possono coabitare. Una possibilità dettata da costumi sociali che cambiano, dove il sesso biologico di appartenenza non lega più studenti e studentesse a comportamenti orientati dal genere o a preclusioni di convivenza con il genere opposto.
Appartamenti e camere miste significano anche scorrimenti più equi nelle graduatorie dei posti alloggio
Come in Toscana, dove gli studenti della lista Sinistra Per hanno portato all’attenzione del Consiglio di Amministrazione dell’azienda regionale per il diritto allo studio, l’idea di aprirsi agli alloggi misti.
Un’idea, scrivono gli studenti, che nasce “dall’esigenza di far fronte a un problema divenuto quanto mai emergenziale rispetto alla mancanza di posti alloggio per circa il 50% degli idonei al beneficio, a cui si è venuta a sommare una disparità di genere nello scorrimento della graduatoria dovuta alla modalità di assegnazione dei posti letto vincolata al sesso dell’assegnatario”.
Infatti, spiegano “nel momento in cui un genere prevaleva all’interno delle camere e degli appartamenti multipli, la percentuale di posti liberati risultava maggiore per quel genere stesso e di conseguenza gli idonei del genere opposto venivano continuamente scavalcati in graduatoria”.
Il consiglio di amministrazione, che si è riunito lo scorso 29 aprile, ha dato il via libera a questa proposta, che dovrà essere approvata anche dalla Regione Toscana. L’indirizzo approvato prevede l’inserimento all’interno del prossimo bando borse della possibilità, da parte dello studente o della studentessa, di dare la disponibilità a vivere in appartamenti e\o camere misti.
Gli studenti lo definiscono “un importante avanzamento culturale e sociale che va a sanare una situazione diventata non solo insostenibile e tecnicamente inefficiente, ma che risultava anche essere un ostacolo alla parità tra i sessi rispetto al diritto inalienabile all’alloggio”.
E si appellano quindi alla Regione: “Auspichiamo che accolga positivamente questo indirizzo cosicché già dal prossimo bando si possa avere questa possibilità di scelta e che si superi attraverso ciò la logica di disparità che si era venuta a creare”.
Come si dice a Pisa: “Avete scoperto l’acqua calda”. Tutto ciò è attuato da anni. Ma siete mai andati in strutture miste che sono occupate da studenti. Qualche anno fa io ho avuto occasione di visitare diverse strutture del ADSU e da nuove che erano dopo pochi mesi si son trasformate in catapecchie, vedi residenza a Cisanello, mi pare struttura ora abbandonata, dove si consumavano banchetti con sesso droga e danze e gli scambi di stanze era una cosa normale, tanto chi è che ti controlla. Diciamo che la cosa era ufficiosa, ora si vuol ufficializzare e regolarizzare tutto ciò. Parlando con studenti mi hanno riferito che la Toscana è una regione magnanima che elargisce a dismisura alloggi e borse di studio e per questo motivo che la maggior parte delle richieste arrivano in Toscana. La domanda che uno si pone è il perchè di questa differenziazione dei fondi da regione a regione. La Toscana è sempre stata magnanima sin dal tempo dei Medici per la cultura ci facciamo in 4, tanto c’è chi paga.