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Ammonizione e due ore di diritto per gli studenti che hanno boicottato gli INVALSI

Officina-UnionedegliStudentiPisa

Commutata la sospensione per gli studenti  dell’Istituto Santoni che lo scorso 12 maggio hanno deciso di boicottare le prove cancellando il codice identificativo


Ammonizione scritta e due ore di lezione sui diritti e doveri degli allievi per i 25 studenti che hanno boicottato gli invalsi all’Istituto Santoni. Questa la decisione del consiglio di classe dopo l’avviso di sospensione.

Sulla vicenda si era espresso in queste ore anche il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, auspicando un ripensamento del preside.

Venticinque studenti hanno rischiato la sospensione per aver boicottato i test INVALSI. Succede a Pisa all’Istituto Santoni dove lo scorso 12 maggio si sono tenute le prove che alcuni studenti hanno deciso di cancellare il codice identificativo sui test. Una cancellazione che gli è valsa l’accusa di danno a proprietà pubblica.

Il dirigente scolastico ha emesso gli avvisi di sospensione per i ragazzi di due diverse classi. Avvisi che dovranno o meno essere confermati dai rispettivi consigli di classe che si riuniranno oggi pomeriggio.

“‘La “buona scuola” applicata” commenta Nicola Fratoianni parlamentare di SEL sul suo profilo Facebook, che sull’accusa rivolta agli studenti aggiunge: “Il vero danno alla proprietà pubblica lo sta facendo il governo Renzi con il disegno di legge sulla scuola. Il suo governo andrebbe sospeso”.

 

fratoianni

“Nei giorni antecedenti la mattina di martedì 12 – spiega la Rete degli Studenti Medi – i rappresentanti degli studenti avevano proposto ai ragazzi di consegnare il foglio in bianco in segno di protesta, e questi oltre ad averlo fatto, hanno deciso legittimamente di cancellare anche il loro codice identificativo in modo da rendere anonima la prova. A questa contestazione non è mancata un’immediata dura  risposta da parte della dirigenza scolastica, che ha provveduto a punire con la sospensione tutti gli studenti che hanno aderito a quest’iniziativa”.

E così a 25 studenti racconta la rete degli Studenti Medi è arrivato “l’avviso di sospensione, solo per aver commesso un atto di protesta innocuo, in quanto la cancellazione del codice della prova non comporta alcun danno economico o fisico, ma solo al non riconoscere lo studente che l’ha eseguita”.

“Gli studenti – commenta Officina – Unione degli Studenti Pisa – che il giorno delle prove hanno lasciato classi deserte, dimostrando la loro consapevolezza di essere ben più di un numero, ben più di una crocetta, subiscono ora una ritorsione antidemocratica e illegale su cui si richiede al più presto assoluta chiarezza”.

Fra i primi a denunciare la gravità di quanto accaduto Ciccio Auletta e Marco Ricci, di Una città in comune-Prc, Andrea Corti e Tiziana Nadalutti, della Lista SI – Toscana a Sinistra. Che hanno ritenuto la decisione di procedere alla sospensione degli studenti “molto grave e ingiustificabile”.

Il loro, proseguono, è stato “un atto di disobbedienza civile, critico e consapevole. Simili provvedimenti sono degni di uno stato antidemocratico. Questa azione repressiva è un ulteriore tassello di quella autoritaria di scuola che il Governo sta facendo passare nelle aule del Parlamento in queste ore nonostante la mobilitazione di migliaia di studenti, insegnanti e genitori. L’unica cosa che il preside dell’istituto dove sono state inflitte queste “punizioni” nei confronti di studenti, colpevoli solo di esercitare il loro sacrosanto diritto di critica, è ritirare subito questi provvedimenti e aprire le aule al confronto su questi temi”.

 

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Pubblicato il: 21 maggio 2015

Argomenti: Pisa, Politica, Scuola-Università

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