Nessuna imminenza di trasferimento e di un tavolo inter-istituzionale in cui siderà anche l’Associazione. Si apre il dialogo per a ricerca di una soluzione
Nessuna imminenza di trasferimento della Casa della Donna dalla sede di via Galli Tassi, e apertura nelle prossime settimane di un tavolo inter-istituzionale in cui siederà anche l’associazione.
Questi gli esiti dell’incontro di martedì nella sede della Provincia di Pisa, proprietaria dell’immobile, a cui hanno preso parte il Presidente Marco Filippeschi e le rappresentanti della Casa della Donna, la Presidente Carla Pochini, la Vicepresidente Lorella Zanini, e la ex Presidente Virginia Del Re, il Segretario Generale della Provincia, Antonio Salonia e il dirigente Giovanni Viale. I
Sebbene non ci sia nessuna imminenza Marco Filippeschi ha ribadito la situazione di difficoltà economica della Provincia. Una difficoltà che renderebbe inevitabile dare avvio a un grande piano di dismissione del patrimonio, rilevando che le funzioni della Provincia, dopo la Delrio e la legge attuativa della Toscana, sono ormai sostanzialmente ridotte.
“Riaffermiamo il riconoscimento del valore di tutte le attività svolte dall’associazione e comprendiamo il valore simbolico dei luoghi – ha dichiarato il Presidente Filippeschi – ma si tratta ora di immaginare un nuovo scenario perché quelle attività possano proseguire, tenendo di conto della situazione finanziaria estremamente critica delle Province, chiamando a una corresponsabilità tutti gli enti che sono titolari di quelle funzioni, dalla Regione ai comuni, così come i singoli che hanno sottoscritto l’appello lanciato dall’Associazione”.
“L’Associazione, attraverso le sue rappresentanti, ha rilevato con piacere la volontà positiva
delle Istituzioni di iniziare e mantenere aperto un dialogo serio e costruttivo sia sugli aspetti
materiali, sia sui valori sociali, culturali e simbolici delle questioni da noi sollevate”, è la risposta della Casa.
“Purtroppo al momento non sono state avanzate soluzioni concrete e quella prospettata (trasferimento della Casa in Via Gioberti) è ancora vaga, e sarebbe comunque del tutto insufficiente nella dimensione e nella organizzazione degli spazi previsti. Tutti riconoscono che il valore dell’immobile di via Galli Tassi non è puramente economico, ma anche sociale e culturale, per tutta la città e la provincia di Pisa. Tuttavia, nonostante la sensibilità del Sindaco stesso per il ‘valore simbolico dei luoghi’, e la smentita di un imminente trasferimento, ne rimane incerto il destino, e la sua vendita, data la difficile situazione finanziaria dell’amministrazione, rappresenta ancora una concreta temibile possibilità, forse non troppo scevra da ombre di scelte politiche, diciamo, ‘misogine’”.
“La vendita della Casa – aggiungono – non è certo risolutiva del bilancio provinciale, mentre costituirebbe la grave perdita di un patrimonio di storia, cultura, servizi e tutela e promozione dei diritti delle donne per tutto il territorio. Siamo pienamente consapevoli che l’amministrazione provinciale, che per 25 anni ci ha accompagnate e sostenute nelle nostre attività, non può più essere, dopo i cambiamenti legislativi, uno dei principali referenti istituzionali, e sappiamo anche le difficoltà reali che il cambiamento sta comportando a tutti i livelli. Per questo l’idea emersa nell’incontro di aprire un Tavolo inter-istituzionale per condividere le problematiche generali e specifiche poste dalla situazione della Casa della donna, e per garantire la continuità delle sue molteplici attività e servizi, ci sembra convincente, in quanto ci permette un confronto non soltanto con la Provincia, ma anche con tutti i partner istituzionali con i quali abbiamo collaborato e
consolidato nel tempo relazioni significative e sostanziali (Comune di Pisa e della zona
pisana, Società della Salute, ASL 5, Regione Toscana)”.
“Ci auguriamo dunque di aprire quanto prima il confronto nel tavolo Inter-istituzionale per arrivare ad una soluzione che sia condivisa e giusta, non tanto per noi ma per tutte le donne della nostra città e provincia. Cogliamo l’occasione per ringraziare tutte e tutti coloro che, da ogni parte della Toscana e del Paese, ci hanno sostenuto e continuano a firmare il nostro appello. La campagna #IostoconlaCasadelladonna ha ottenuto in pochi giorni oltre mille adesioni da parte di cittadine/i, realtà del sociale e della cultura, associazioni di donne e non solo.Una risposta così importante al nostro appello ci dà grande forza e determinazione perché sappiamo che non siamo sole ad avere a cuore il destino della Casa.”