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Lenticchie Il diavolo veste Instagram

Diego-Martínez-Castañeda-flickr

Esiste un social network più demoniaco di Facebook? Sì, è Instagram


Non pensavo esistesse un social più demoniaco di Facebook e invece c’è. Ed è Instagram.
Pure io sono nel loop, e ne scrivo solo per tentare di esorcizzarlo anche se so che appena avrò finito questo pezzo farò un selfie di me con i capelli tirati su da una pinza, gli occhiali semi appannati e le occhiaie fino al naso e mi farcirò di hashtag come #me #selfie #vecchiaia #paginaQ #paginaQLenticchie #lenticchie #giornale #online #èundurolavoromaqualcunodevepurfarlo #followme #followforfollows #followersforfollowingthefollows #fallofollow #f4f #d8d #m2m #instacool #instalove #instapic #instame #instaselfie #picoftheday #pickup #picchiavì #lettereacaso #ghjfncndjhvbnfjdchb.

Oddio sono esausta. Ma non mi basta.
Mi sono scattata la foto, però a guadare bene nella foto sono slavata, stanca, fiacca e co’ ‘sta luce pare che c’ho settant’anni. Insomma sono al naturale.
E colcavolo che voglio restarci! Dice ma allora non pubblicarla ‘sta foto. Seh, e mo’ me so’ fatta Instagram e non pubblico la mia foto di me stessa medesima?
No, zio. Instagram non funziona così. E infatti esistono i filtri. Nuovi dèi della fotografia digitale. Maestosi paraculi, chirurghi estetici del web.

Per cui prima di tutto taglio la foto e tolgo un po’ di bordi inutili che rischiano di far capire che sono nella mia cameretta o in bagno. Via il bidet, via il santino della Madonnina per la prima comunione, via l’orsetto di peluche e via le mutande stese nella doccia. Rimane solo il mio faccione con impresso un debito di ore di sonno simile al pil degli Stati Uniti e un notevole abuso di Gocciole.

Guarda che sei ancora in tempo per non pubblica’ ‘sta foto, cicciabbella.

No, non accannerò mai un selfie su Instagram. Continuiamo.
Ora uso il filtro Nitidezza perché mentre mi scattavo la foto m’ha fatto cilecca il pollice e sembro una che ha visto il video di The Ring.
Poi je do giù con il filtro Earlybird o Valencia che danno quel tocco a metà tra l’amarcord e i vapori del risotto allo zafferano che stemperano il riflesso della scritta Samsung sugli occhiali.
A ‘sto punto gioco con le luci e i contrasti.
Un po’ la scurisco che almeno confondo il dettaglio del brufolo che mi sta nascendo in fronte.
Accentuo il contrasto così quell’accenno di carta igienica che spunta da un lato può sembrare una margherita in un campo o un riflesso della foto o un flutto di Oceano in Patagonia.
Finito?
Ovvio che no. Che ci stanno a fare gli effetti, sennò?
Sparo un Vignettatura di livello 100 coi controcazzi e in un secondo i quattro angoli diventano neri, così il mio faccione levigato spunta da una specie di cerchio de fòco tipo il leone della Metro Goldwyn Mayer.

Perfetta. Sono perfetta. ‘na cosa a metà tra Arisa e un portaombrelli.
Sono pronta a pubblicarmi, sbrigatevi a legge’ ‘st articolo e correte a seguirmi su Instagram.

Ah no, un attimo! Mi serve almeno un hashtag, sennò che me pubblico?!

#mestessa #selfie #nofilters

Ora sto a posto. Followforfollow,
Alessia Terrusi

 

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Pubblicato il: 15 marzo 2015

Argomenti: Lenticchie, Quaderni

Visto da: 1041 persone

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